Ethereum: Ledger integra i nomi di dominio ENS
Di Davide Grammatica
Gli hard-wallet Ledger Live e Ledger hanno introdotto la compatibilità con i domini ENS di Ethereum, per una migliore user experience
Ledger e i domini ENS
Ledger ha introdotto il “Ledger Trusted Name Service”, ovvero un modo per poter utilizzare in modo sicuro gli indirizzi di dominio ENS.
L’ENS, di per sé, semplifica la gestione degli indirizzi, riducendo contemporaneamente il rischio di errori di transazione e aumentando la sicurezza.
La nuova compatibilità mira quindi a semplificare l’esperienza utente, a fronte della complessità della gestione dei formati degli indirizzi crypto, costituiti, per esempio per quanto riguarda Ethereum, da 42 cifre esadecimali.
Un aspetto che complica l’onboarding dei nuovi utenti, e veicola numerosi rischi, come opportunità per gli hacker di manomettere gli address.
A questo ha risposto ENS, ovvero l’Ethereum Name Service, un sistema di nomi di dominio decentralizzato costruito sulla blockchain, che sostituiscono l’indirizzo esadecimale standard con un alias sotto la forma di un nome semplice e leggibile.
Farlo è semplice. Basta registrare un nome di dominio (.eth), come per un qualsiasi sito web, utilizzando applicazione specifica che memorizzi l’indirizzo nella blockchain tramite smart contract.
La gestione del wallet e del dominio ENS
Per consentire al wallet hardware di visualizzare un ENS, Ledger ha sviluppato quindi la soluzione chiamata Ledger Trusted Name Service. Una soluzione “tecnica”, per garantire che ogni mappatura di indirizzi esadecimali ENS/ETH sia trasmessa in modo sicuro al proprio wallet.
Una firma digitale, in questo senso, è allegata a ciascuna mappatura. Con la chiave privata utilizzata per firmare tutti i dati archiviata in modo sicuro all’interno di un Ledger Hardware Security Module (HSM).
Quindi, ogni volta che un portafoglio Ledger deve elaborare una transazione, riceve anche, se esiste, la mappatura e la relativa firma digitale associata. L’applicazione Ethereum in esecuzione sul wallet esegue una verifica per autenticare questi dati, e consente di visualizzare in modo sicuro l’ENS anziché l’indirizzo esadecimale.
Un piccolo passo, certo, ma probabilmente fondamentale per il percorso di semplificazione dell’esperienza utente nel mondo crypto.
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