L'exchange eXch chiude dopo il riciclaggio dei fondi di Bybit
Di Daniele Corno
Dopo le accuse di riciclaggio e terrorismo a seguito dell'hack di Bybit, l'exchange eXch chiude le proprie attività

Dalla Privacy al Riciclaggio
Il crypto Exchange eXch ha ufficialmente annunciato lo stop delle sue attività a partire dal prossimo 1 maggio 2025.
eXch nasce come un exchange non-KYC, incentrato sulla privacy degli utenti, tema sempre più sensibile nel settore negli ultimi anni.
La piattaforma è entrata al centro del ciclone a seguito del recente Hack ad uno degli indirizzi di Bybit, che ha portato alla sottrazione di un controvalore vicino a 500.000 ETH, per un importo di $1.4 miliardi di dollari. Il colpo, messo in atto dal famigerato Lazarus Group, ha dato il via ad una maxi operazione di riciclaggio che ha coinvolto diversi intermediari.
Dei quasi 500.000 ETH sottratti, tra ETH nativi e staking asset come stETH e mETH, la quasi totalità del maltolto è stata convertita in Bitcoin, rendendo di fatto la Corea del Nord il quinto stato per Bitcoin custoditi, pari a circa 13.800 BTC.
Parte di questi fondi, per un controvalore di quasi $100 milioni di dollari, sono appunto passati attraverso eXch, il quale, non ha in alcun modo contribuito ad impedire l’illecito.
Maxi accuse nei confronti di eXch
A seguito di questa manovra di riciclaggio, eXch è finito al centro di un operazione transatlantica per perseguire il riciclaggio di denaro e terrorismo.
Ciò segue appunto il processo avvenuto nelle ore successive all’hack. L’exchange ha infatti riscontrato un traffico in ingresso di ETH pari a 20.000 unità in 24 ore, un picco anomalo rispetto alla media di 800 ETH. Picco che successivamente, ha visto svuotate le riserve di Bitcoin dell’exchange a fronte di un incremento delle riserve in ETH del +900%.
Nonostante ciò, l’exchange ha negato le accuse dirette, affermando: “Non stiamo riciclando denaro per Lazzarus Group”. Affermazione che lascia tuttavia dubbi in quanto, sempre il team di eXch non ha negato la presenza di fondi illeciti collegati a Lazarus sulla piattaforma.
I tentativi di tutela tuttavia, non sono stati sufficienti. Il team ha infatti deciso di cessare tutte le attività della piattaforma, chiudendo battenti.
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