Massimo annuale per ETH/BTC: ecco cosa è cambiato
Di Davide Grammatica
Le tesorerie aziendali e gli ETF spingono al rialzo Ethereum mentre Bitcoin si mette sulla difensiva dopo gli ultimi dati macro, e così cambiano i rapporti di forza

Il 2025 è l’anno di Ethereum?
La coppia ETH/BTC ha toccato il suo massimo annuale dopo un rally portentoso da parte di Ethereum, che da inizio giugno è salito del 70% contro il modesto +9% di Bitcoin.
Come rilevato da un recente report di K33 Research, e come raccontiamo da tempo anche noi, il catalizzatore principale è la spinta di una “doppia” domanda, quella degli ETF spot ETH, e quella delle “treasury company” (o DATs). I primi hanno raccolto $9,4 miliardi di inflow dal 2 giugno, mentre le società hanno messo le mani sul 2% della supply di ETH, in netto aumento rispetto allo 0,2% di due mesi fa.
ETF e DATs insieme hanno assorbito circa il 3,7% della supply di ETH in soli due mesi, e questo è un dato incredibile se di parte dal presupposto che la capitalizzazione di ETH è circa una quinto di quella di Bitcoin.
Ad alimentare la domanda è poi una grande esposizione in leva collettiva, con prodotti come l’ETF 2x di VolatilityShares in grande spolvero e con una esposizione pari al 61% dell’open interest ETH sul CME.
Ciò svela una richiesta persistente di prodotti che offrono maggiore esposizione a ETH, a fianco della crescente adozione degli ETF spot.
Bitcoin prende fiato
Sul fronte Bitcoin, gli investitori sembrano invece più cauti. Dagli ultimi dati sull’inflazione americana BTC ha registrato una leggera correzione, con un open interest che ancora ora rimane su livelli bassi.
Gli ETF spot BTC hanno chiuso il Q2 al record di $134,6 miliardi di AUM, sostenuti dall’aumento dei prezzi e dalle allocazioni istituzionali ($33,6 miliardi).
Ad agosto, però, i flussi BTC sono rimasti piatti o leggermente negativi, mentre gli ETF spot ETH hanno continuato ad attirare capitali.
BTC ed ETH, secondo K33 Research, rimangono ancora legati tra loro, ma con un rapporto più debole rispetto a quello con oro e S&P 500. Ciò potrebbe aprire quindi la strada a nuova volatilità bidirezionale in vista delle prossime resistenze chiave.
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