Mercati crypto: l’inflazione colpisce, ma Bitcoin resiste
Di Davide Grammatica
Bitcoin incassa il colpo dei dati CPI Usa e risponde subito con un ribalzo, ma per un taglio ai tassi le possibilità continuano a calare
I dati CPI di aprile
I dati CPI Usa sono stati accolti dal mercato crypto con una reazione ribassista di Bitcoin, tornato per un momento sotto i 68mila dollari per poi rimbalzare di nuovo nel tentativo di riconquistare i $70k.
Negli ultimi mesi, i dati sull’inflazione avevano smesso di influenzare in modo significativo l’andamento del prezzo di BTC, sempre più insensibile e meno correlato a fattori macroeconomici, ma a questo giro l’effetto sui grafici ci è stato eccome. Causa, evidentemente, di dati ancora una volta leggermente peggiori rispetto alle previsioni, sia per il CPI YoY (+3,5% contro il +3,4% previsto), sia per il CPI core YoY (+3,8% contro il +3,7% previsto).
In sostanza, l’inflazione sembra avere un passo più spedito rispetto a quanto preventivato, e rispetto ai mesi precedenti (+0,4% rispetto a febbraio).
Ciò potrebbe di nuovo aprire ad altri dubbi sui tagli ai tassi di interesse previsti per giugno, e uno scenario del genere sembrerebbe non essere del tutto fuori discussione. FedWatch, ad oggi, prevede altamente improbabile un aumento dei tassi a maggio, ma considera al 50% la possibilità di un taglio il prossimo giugno.
A non sembrare particolarmente impressionati dai dati sull’inflazione in arrivo sembravano essere i principali indici azionari, con l’ S&P 500 che ha guadagnato lo 0,13% e il Nasdaq lo 0,32% nella giornata di ieri. Nelle ultime ore, invece, sembrano essere anch’essi in difficoltà.
Bitcoin aspetta solo l’halving
La faccenda assume un carattere particolarmente complicato anche a fronte dei dati sull’occupazione Usa, che nella scorsa settimana hanno descritto un’economia molto più in salute di quanto ci si aspettasse. Un aspetto positivo in senso generale, ma meno per quanto riguarda i tassi di interesse, con la Fed che dovrà porsi più di qualche domanda sui rischi di un taglio ai tassi a fronte di un’economia così solida anche con un inflazione rilevante.
Bitcoin, in tutto questo, pur in attesa di un boost sostanziale derivato dai tagli ai tassi, rimane ben inserito nei binari che lo fanno galleggiare intorno ai $70k. Ad essere veramente determinante sull’azione del prezzo, verosimilmente, sarà l’ormai vicinissimo halving.
Tutto il fronte altcoin sembra muoversi in diretta correlazione a BTC, senza più movimenti particolarmente rialzisti in nessuno dei trend che più hanno spinto il settore nelle ultime settimane, dai RWA, passando per i layer-2 fino alle memecoin.
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