Mercato stock: possibili CORREZIONI in arrivo
Di Gabriele Brambilla
La crescita del mercato azionario potrebbe arrestarsi: secondo diverse fonti autorevoli, le correzioni sono dietro l'angolo
Il mercato stock cresce ma...
Mentre il mercato crypto perde un po’ di pezzi per strada, quello azionario vive un periodo differente.
Tutti gli indici più importanti del pianeta sono in positivo, vicini o sui record storici. Di recente, il Nikkei 225 e il Kospi coreano hanno toccato nuovi massimi, mentre negli States le cose continuano ad andare a gonfie vele. Intanto, anche l’indice Shanghai Composite ha mostrato tanta forza, così come le piazze europee.
La guerra commerciale di Trump, iniziata su più fronti ad aprile di quest’anno, ha in diverse circostanze minato l’andamento dei mercati. Tuttavia, questi hanno reagito sempre in modo esemplare, proseguendo sulla loro strada. In questo senso, pesa senz’altro il fatto che il presidente americano lancia spesso minacce che poi non si concretizzano.
Arrivati a questo punto, dobbiamo però considerare che lo stock market non può crescere per sempre. Anzi, ci sono voci molto autorevoli che parlano di possibili correzioni in un futuro non lontano.
Leggi di più: azioni e stock market
Jerome Powell e il monito del Fondo Monetario Internazionale
Verso la fine di settembre, una personalità di spicco dell’economia aveva sollevato il problema. Nel corso di uno speech, il chairman della Fed Jerome Powell disse chiaramente che “secondo molti parametri, ad esempio, i prezzi delle azioni sono fairly highly valued”. In altre parole: lo stock market è gonfio e molti titoli sono sopravvalutati.
Il problema di questa fase è che con i prezzi in continuo aumento diventa difficile entrare nel mercato. Potrebbero quindi esserci capitali professionali in attesa di condizioni migliori (ossia prezzi più bassi) per entrare, come normale secondo i cicli. Sarebbe quindi probabile uno stop, dato che si arriverà al punto in cui non ci sarà sufficiente denaro per spingere ulteriormente le quotazioni verso l’alto.
Anche l’IMF si è espressa di recente sulla questione. Al momento, i mercati sembrano fin troppo a loro agio con le tensioni internazionali, le problematiche economiche e i dazi. Unendo al mix le valutazioni gonfiate di molti asset, vi è la concreta possibilità di correzioni “disordinate”, citando il termine utilizzato dalla prestigiosa istituzione monetaria.
I modelli indicano che potrebbero esserci improvvise vendite che coinvolgerebbero a cascata tutto il sistema. Queste correzioni potrebbero anche essere considerevoli, innescando una spirale di paura nei partecipanti meno esperti.
Qui Morgan Stanley e Goldman Sachs
Meno drammatici ma comunque allineati sulla possibile correzione i CEO di Morgan Stanley e Goldman Sachs, Ted Pick e David Solomon.
Nel corso di un panel, il primo ha sostenuto che dobbiamo accettare la possibilità di drawdown del 10/15% senza motivazioni di natura macro. Il suo collega di Goldman Sachs condivide sostanzialmente il punto di vista: possibili drawdown del 10/20% nei prossimi 1/2 anni.
Solomon ha precisato che correzioni di questo tipo sono del tutto naturali nei mercati rialzisti di lungo termine. Goldman Sachs consiglia ai clienti di modificare il portafoglio di conseguenza, ma di non uscire dagli investimenti.
Non possiamo sapere cosa accadrà, ma più si va avanti a salire, più una correzione diventa probabile. Gli asset non possono correre per sempre: anche in una lunghissima fase di crescita, delle correzioni più o meno marcate ci sono sempre.
Guardiamo ad esempio l’indice S&P 500: a gennaio 1980 valeva poco più di 100$, oggi invece è a quota 6.851. La salita non è stata costante: si è passati da momenti di crescita a bear market, passando per correzioni meno marcate.

Indice S&P 500 dal 1980 a oggi. Fonte CNBC
Una cosa però è innegabile: negli ultimi anni, soprattutto dal 2020, le borse hanno corso a velocità enorme rispetto al passato. Una potenza mai vista prima d’ora che deve farci restare prudenti e preparati a qualsiasi possibilità.