Millennials e Gen Z: come cambiano gli investimenti
Di Gabriele Brambilla
Gli investimenti cambiano seguendo le richieste delle nuovi generazioni, Millennials e Gen Z. Ecco come
Millennials e Gen Z "rimescolano le carte" degli investimenti
Il mondo degli investimenti sta cambiando e non solo per effetto della tecnologia. A modificare gli equilibri globali è una nuova classe di risparmiatori: i Millennials e la Generazione Z, i primi ad aver vissuto interamente l’era digitale.
Le loro abitudini, sensibilità e priorità stanno ridisegnando il concetto stesso di “ricchezza”, influenzando i mercati e costringendo istituzioni finanziarie e gestori patrimoniali a ripensare strategie e linguaggi.
Vale la pena approfondire per comprendere meglio le dinamiche dietro le quinte e approfittare delle opportunità che possono riservarci.
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Indice
Un contesto economico molto diverso
Come prima cosa, dobbiamo avere bene in mente che i giovani investitori non si trovano a operare nello stesso contesto in cui si sono mossi i loro genitori.
I Millennials, nati tra gli anni ’80 e i primi 2000, hanno vissuto da adulti la crisi del 2008, mentre la Gen Z è cresciuta tra pandemia, inflazione e digitalizzazione accelerata. Ciò li ha resi più diffidenti verso i modelli tradizionali di accumulo del capitale, ma anche più flessibili e pronti ad abbracciare strumenti innovativi.
Le difficoltà nell’accesso alla casa, la precarietà lavorativa e l’aumento del costo della vita hanno spinto molti giovani a cercare nuove forme di investimento, spesso più liquide, digitali e accessibili. Le piattaforme di trading online, gli ETF tematici e anche le criptovalute come bitcoin sono diventati canali privilegiati per costruire, passo dopo passo, la propria indipendenza finanziaria.
Le nuove generazioni non si limitano a investire in modo differente: pensano in modo diverso. La propensione al rischio, ad esempio, è spesso più alta rispetto a quella dei Baby Boomers. Non si tratta di imprudenza, bensì di una diversa visione del tempo e della diversificazione.
Molti giovani investitori considerano la volatilità come un prezzo da pagare per ottenere rendimenti superiori nel lungo periodo; tendono quindi a preferire strumenti flessibili che consentano una gestione diretta e personalizzata del portafoglio.
Tuttavia, l’approccio emotivo e il peso dei social media possono amplificare comportamenti impulsivi. Il fenomeno del “meme investing”, emerso con titoli come GameStop o AMC, ha mostrato come community online e piattaforme digitali possano muovere masse di investitori in modo coordinato, a volte più per spirito identitario che per razionalità finanziaria.
"Le nuove generazioni sono profondamente diverse rispetto a quelle precedenti anche negli investimenti"
Sostenibilità e nuovi investimenti
Un tratto distintivo di Millennials e Gen Z è la centralità dei valori etici e ambientali nelle decisioni di investimento. L’attenzione alla sostenibilità, alla parità di genere e al rispetto dei diritti umani non è percepita come un optional, ma come parte integrante della performance di lungo termine.
Questa sensibilità ha alimentato la crescita esponenziale dei fondi ESG (Environmental, Social, Governance) e dei green bond, strumenti che coniugano obiettivi finanziari e impatto sociale.
Le nuove generazioni non cercano solo rendimento, ma anche coerenza. Vogliono che il proprio denaro contribuisca a costruire un futuro più sostenibile e trasparente. Questa pressione dal basso sta costringendo anche le grandi istituzioni finanziarie a integrare criteri ESG nei propri modelli operativi. Il cambiamento è qui ed è già in atto.
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Nuovi strumenti per nuove generazioni
Per i giovani investitori, la finanza è prima di tutto digitale. App di trading, soluzioni smart online, robo-advisor e piattaforme di risparmio automatizzato sono sempre più presenti.
Anche la tokenizzazione degli asset sta aprendo nuove frontiere: investire in arte, immobili o materie prime diventa possibile anche con piccole somme, rendendo l’accesso ai mercati più democratico. In questo senso, piattaforme a 360° come Bitpanda la fanno da padrone.
Allo stesso tempo, cresce la cultura dell’educazione finanziaria fai-da-te, alimentata da canali YouTube, podcast e community online. Questo favorisce la diffusione di conoscenze, ma aumenta anche il rischio di disinformazione: non tutti i canali sono effettivamente validi. Aumenta quindi l’importanza della propria capacità critica, così da poter individuare cosa è giusto e cosa non lo è.
Secondo uno studio di Morgan Stanley, entro il 2030 i Millennials erediteranno oltre 70.000 miliardi di dollari a livello globale: il più grande trasferimento di ricchezza della storia. Ciò significa che i loro valori, abitudini e priorità diventeranno sempre più influenti.
Le strategie di investimento si orienteranno verso la tecnologia, l’energia pulita e la salute, con una crescente attenzione alla sostenibilità e all’impatto sociale.
Conclusioni
Le generazioni più giovani non stanno solo cambiando come si investe, ma perché lo si fa. Il capitale diventa uno strumento di partecipazione attiva, un modo per esprimere visioni e identità in un mondo in rapido cambiamento.
Se la ricchezza è sempre stata sinonimo di potere, oggi assume un significato nuovo: quello di responsabilità verso il futuro.