Mining Bitcoin: così l’azienda petrolifera riduce gli sprechi
Di Davide Grammatica
Tecpetrol, una compagnia petrolifera argentina, ha iniziato a sfruttare il mining di Bitcoin per ridurre gli sprechi energetici
Bitcoin: un caso di applicazione agli sprechi
Il mining crypto, come ben sappiamo, ha ricevuto (e riceve ancora) molte critiche rispetto al suo impatto ambientale. Molte volte però non si approfondiscono nello specifico le condizioni in cui il mining stesso viene attuato, nascondendo dei casi di applicazione in totale controtendenza a questa narrativa.
È questo il caso di Tecpetrol, una compagnia petrolifera argentina, con sede a Buenos Aires, che ha svelato il suo piano di sviluppo per integrare il mining nei suoi processi aziendali proprio per combattere gli sprechi energetici. In questo caso si tratterebbe di ottimizzare l’utilizzo del gas, sfruttando le fonti in eccesso convogliandole nel mining crypto.
L’impianto di mining, realizzato nella regione della Patagonia, sarà per l’appunto alimentato a gas, e lavorerà in parallelo alla produzione di petrolio greggio sfruttando le fonti energetiche in eccesso generate da essa (altrimenti sprecate).
Date le impossibilità operative di rilasciare il gas nell’ambiente in maniera sostenibile, come spiega l’amministratore delegato di Tecpetrol, Ricardo Markous, la scelta è stata quindi quella di “implementare operazioni di mining di criptovalute”. L’attività avrà inizio già a ottobre, e in collaborazione con esperti del settore statunitensi.
Riduzione degli sprechi o di emissioni?
Quando si tratta di Bitcoin in relazione alla sostenibilità della sua industria sorgono sempre molte domande in relazione a vari punti di vista. Abbiamo più volte approfondito la questione, e quindi in questo caso ci limiteremo ad analizzare il caso specifico.
Ovviamente, il processo di mining richiede un grande fabbisogno energetico, derivato in primo luogo dalle strutture tecnologiche necessarie alla sua buona riuscita. Tuttavia, non sono pochi gli studi che suggeriscono come proprio il mining potrebbe essere compatibile con minori emissioni di CO2 a livello globale. Per esempio, un recente studio dell’Institute of Risk Management (IRM) suggerisce come il mining di BTC potrebbe portare a una riduzione dell’8% delle emissioni di gas serra a livello globale entro il 2030.
Questo, proprio in relazione al caso Tecpetrol, per cui la stessa conversione in CO2 delle fonti energetiche in eccesso sarebbe meno dannosa delle emissioni di gas metano altrimenti inevitabili.
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