Mt.Gox: i rimborsi dell’exchange sono spostati al 2024
Di Davide Grammatica
Il curatore fallimentare del famoso exchange Mt.Gox, fallito nel 2014, ha rinviato i rimborsi di un anno, al 31 ottobre 2024
Bitcoin e Mt.Gox: una storia mai conclusa
Il curatore fallimentare del famoso exchange Mt.Gox, Nobuaki Kobayashi, con il permesso della Corte Distrettuale di Tokyo, ha posticipato di altri 12 mesi, al 31 ottobre 2024, la scadenza per i rimborsi concordati.
Ad annunciarlo, tramite un comunicato ufficiale, è stata la società stessa, tramite i suoi amministratori, che non ha quindi rispettato una scadenza ormai alle porte. Una circostanza a cui i creditori sono ormai abituati in realtà, per i fatto che vivono questa situazione ormai da 10 anni, ovvero da quando l’exchange è stato compromesso definitivamente (per insolvibilità) nel 2014, a causa del furto di 850mila Bitcoin, (23 miliardi di dollari in base ai prezzi attuali) a seguito di un attacco hacker.
Il CEX, in seguito alla vicenda, è riuscito a recuperare solo il 20% dei token, e da allora pianifica un rimborso parziale a ben 24mila creditori coinvolti.
Proprio questo, tra l’altro, potrebbe avere un impatto considerevole sul prezzo di BTC a causa dei volumi in gioco.
Attualmente, infatti, il patrimonio di Mt. Gox conterebbe circa 142mila BTC, 143mila BCH (Bitcoin Cash) e 69 miliardi di yen giapponesi. Un bel bottino, per un exchange che in passato è arrivato a gestire praticamente il 70% delle transazioni di tutto l’ecosistema crypto.
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