Nasdaq: in arrivo il nuovo servizio di custodia crypto
Di Davide Grammatica
Nasdaq ha annunciato il lancio del suo nuovo servizio di custodia crypto, che vedrà la luce nel Q2 2023 in collaborazione con un pool di società finanziarie
Nasdaq entra nel mondo crypto
Nasdaq, la società che gestisce il mercato azionario tech americano, ha lasciato trapelare (grazie a delle indagini portate avanti da Bloomberg) come il proprio servizio di custodia crypto verrà lanciato entro la fine del secondo trimestre 2023.
Il progetto era in cantiere ormai dallo scorso anno, dal momento in cui Ira Auerbach, ex global head di Gemini Prime, è stato assunto nella divisione Nasdaq Digital Assets proprio per portare avanti questo compito.
“Nasdaq Digital Assets svilupperà una soluzione di custodia crypto avanzata, che incorporerà liquidità e servizi di esecuzione per affrontare le sfide del settore relative a connettività, disponibilità ed efficienza”, si leggeva, lo scorso settembre, in un comunicato ufficiale.
Il prossimo passo, in questo senso, sarà unirsi a un pool di società finanziarie, perché queste possano ricoprire vari ruoli di intermediazione col settore crypto.
Il gruppo sta infatti portando avanti tutto un percorso di approvazioni di infrastrutture tecniche e normative, per esempio presentando domanda al Dipartimento dei servizi finanziari di New York per lo statuto di una nuova società fiduciaria, che possa quindi sovrintendere tutta l’attività.
Un nuovo attore nel mondo delle criptovalute
Tutto questo rappresenterà la prima grande incursione nelle criptovalute da parte di Nasdaq, con la custodia di Bitcoin ed Ethereum come primo passo per la costruzione di un’ampia gamma di servizi crypto.
Ma sarà anche l’occasione per coprire il buco creato dal fallimento di FTX e tante altri esponenti del settore, i preferiti da società di trading e altri investitori professionali. La competizione con le società rimanenti, come Coinbase, Anchorage Digital e BitGo, è quindi aperta.
Tra le grandi società che appoggeranno Nasdaq si conoscono, per citarne alcune, ci sono BNY Mellon e Fidelity, già grandi realtà del mondo della finanza tradizionale e che offrono servizi di custodia. Ma anche la “tokenizzazione” di asset tradizionali (come le obbligazioni) assumerà un ruolo fondamentale, nella speranza che la blockchain renda il tutto più efficiente.
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