Il Co-Founder di OneCoin si dichiara colpevole
Di Gabriele Brambilla
Il Co-Founder di OneCoin si dichiara colpevole di frode e associazione a delinquere. Potrebbe arrivare a dover scontare ben 60 anni di carcere
OneCoin: Greenwood ammette le colpe
La vicenda OneCoin prosegue e vede aggiungersi un nuovo capitolo.
Karl Sebastian Greenwood, co-fondatore dello scam crypto più celebre, si è dichiarato colpevole dei capi d’accusa di:
- Frode telematica (al peggio, 20 anni di carcere).
- Associazione a delinquere finalizzata a frode telematica (massima pena: 20 anni).
- Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro (fino a 20 anni di carcere).
In caso di massima pena, Greenwood, 45enne, potrebbe di fatto finire la sua vita dietro le sbarre.
L’ammissione della colpa è avvenuta il 16 dicembre dinnanzi al procuratore del Southern District di New York, Damian Williams.
Negli atti, disponibili sul sito del dipartimento di giustizia USA, il procuratore evidenzia che in quanto founder e leader di OneCoin, Greenwood operò uno degli schemi truffaldini più vasti mai creati:
“As a founder and leader of OneCoin, Karl Sebastian Greenwood operated one of the largest international fraud schemes ever perpetrated”
Non mancano le prove a sostegno, motivo per cui il soggetto non ha potuto far altro che dichiararsi colpevole.
A suo tempo, Greenwood si rifugiò in Thailandia, sull’isola di Koh Samui. A giugno 2018 fu arrestato dalla Royal Thai Police e presto estradato negli Stati Uniti, dove è rimasto in custodia.
Resta invece ignota la sorte di Ruja Ignatova, Founder e principale mente dietro OneCoin.
Conosciuta con il soprannome di Cryptoqueen, la Ignatova è da alcuni mesi nella lista dei Ten Most Wanted Fugitive redatta dall’FBI. È previsto un premio di ben 100.000$ per chiunque dovesse fornire delle informazioni utili alla cattura.
Le voci su che fine abbia fatto la truffatrice più nota al mondo sono tante: da chi crede sia deceduta a chi è convinto che sia ricorsa alla chirurgia plastica per passare inosservata.
Siamo certi solo di una cosa: il 25 ottobre 2017, la Ignatova si spostò con un volo di linea da Sofia (Bulgaria) ad Atene, capitale greca. Da quel momento, non si è più avuta alcuna notizia certa.
OneCoin in pillole
OneCoin è un classico esempio di schema piramidale.
Ignatova, Greenwood e soci costruirono una storia e spacciarono OneCoin come la crypto Bitcoin-killer, destinata a grandi cose.
Conferenze, viaggi, apparizioni sui media: un piano ben orchestrato per coinvolgere persone e rastrellare più fondi possibili.
Non mancarono critiche e avvertimenti da più campane. Tuttavia, come spesso capita, servì parecchio tempo prima che la cosa divenne palese per tutti.
I numeri parlano chiaro: oltre 3 milioni di persone truffate, per un totale di 4 miliardi di dollari. Una bomba in grande stile di cui difficilmente potremo scordarci.
Vuoi saperne di più? Abbiamo appena pubblicato un articolo dedicato a tre scam famosi fra token e NFT. OneCoin è ovviamente uno di questi.