Producer Price Index (PPI): guida essenziale
Di Gabriele Brambilla
Scopriamo che cos'è il PPI, indicatore fondamentale per valutare l'andamento dell'inflazione da un'altra prospettiva

Rapida introduzione sul PPI
Il Producer Price Index degli Stati Uniti (abbreviato in PPI) rappresenta un indicatore chiave per analizzare l’andamento dell’inflazione a livello industriale.
Pubblicato dal Bureau of Labor Statistics americano, il PPI offre una visione dettagliata delle variazioni di prezzo dei beni e servizi venduti dai produttori prima che raggiungano i consumatori finali. Questo dato è essenziale per investitori, economisti e altri addetti ai lavori che vogliono capire più a fondo le tendenze inflazionistiche e anticipare le future mosse della Federal Reserve.
Capiamo meglio di che cosa si tratta, come funziona e come si calcola.
Che cos'è il PPI e a cosa serve
Come abbiamo anticipato nell’introduzione, il Producer Price Index misura la variazione media dei prezzi ricevuti dai produttori per i loro beni e servizi nel tempo.
A differenza del più noto e seguito CPI, che si concentra sui consumatori, il PPI riflette l’inflazione a monte della catena di approvvigionamento. Non è per nulla banale, anzi: esso ci consente di vedere le cose da un’altra prospettiva e possibilmente anticipare l’impatto sui futuri prezzi al consumo.
In aggiunta, il PPI permette di analizzare i margini di profitto delle aziende, fondamentali anche per chi investe e desidera ottimizzare al meglio la propria strategia.
Tra le varie cose, questo indicatore può aiutarci anche a comprendere quale potrebbe essere la direzione delle decisioni di politica monetaria.
Il PPI è suddiviso in tre categorie principali:
- Prezzi dei beni: copre i prodotti manifatturieri, le materie prime e le merci legate al settore agricolo.
- Prezzi dei servizi: include trasporti, costi di magazzinaggio e servizi professionali di vario genere.
- Prezzi delle costruzioni: misura le variazioni di costo nel settore edile.
Come si calcola il PPI
Il calcolo del PPI avviene attraverso un paniere rappresentativo di beni e servizi prodotti negli Stati Uniti.
Ogni mese, il Bureau raccoglie dati provenienti da migliaia di aziende per analizzare le variazioni di prezzo. La formula utilizzata tiene conto di alcuni fattori chiave.
In primis, il campione di beni e servizi. Il PPI si basa su un’ampia gamma di prodotti per rappresentare accuratamente il mercato, così da minimizzare il rumore (positivo o negativo) di una specifica nicchia.
Particolare attenzione è dedicata anche ai pesi assegnati ai vari settori: alcuni di essi hanno un impatto maggiore rispetto ad altri nel determinare il valore dell’indice.
Infine, sono escluse le imposte indirette, così da evitare distorsioni. Quindi, il PPI considera i prezzi netti ricevuti dai produttori, senza includere tasse o sussidi di alcun tipo.
Conclusioni
Il Producer Price Index è uno strumento fondamentale per interpretare l’andamento dell’inflazione e il contesto economico, anche se spesso ci concentriamo solo al suo “fratello” dei consumatori, ossia il CPI.
Analizzando il PPI è possibile prevedere eventuali aumenti dei prezzi al consumo e valutare le condizioni del settore produttivo. Il suo impatto sulle decisioni di investimento e sulla politica monetaria è notevole e lo rende un parametro cruciale per chiunque voglia comprendere a fondo l’economia statunitense (e non solo).