Pronti, via: dopo il discorso di Trump, nuovi problemi per DOGE
Di Davide Grammatica
L’insediamento di Trump non smuove i mercati, ma ci sono già nuovi problemi per il Department of Government Efficiency (DOGE) di Musk
La nuova era Trump
Il secondo mandato di Trump da presidente degli Usa si è aperto senza particolari “fuochi d’artificio” nel mondo crypto. Nessuna c’è stata alcuna menzione di Bitcoin nel discorso inaugurale, e nemmeno di altre crypto ma, del resto, di criptovalute “presidenziali” si era già parlato a sufficienza nei giorni precedenti.
Il risultato è un Bitcoin che registra una notevole volatilità, con il prezzo che in sole 24 ore ha oscillato per tutto l’intervallo tra i $100k e i $110k. Per le altcoin, allo stesso modo, non si registrano balzi importanti, e gli investitori sembrano aver soffocato l’euforia che aveva accompagnato l’inizio di questa nuova era.
Di rilevante, però, ci sono i primi problemi della nuova amministrazione, che coinvolgono Elon Musk e, in parte, anche il mondo crypto.
Alcune organizzazioni pubbliche americane, infatti, avrebbero già citato in giudizio il nuovo presidente in merito al lancio del Department of Government Efficiency (DOGE), che secondo i piani dovrebbe essere guidato da Elon Musk
Si tratta, nello specifico, dell’ente no-profit Public Citizen, dell’American Federation of Government Employees (AFGE), e dello State Democracy Defenders Fund, che sosterrebbero l’illegittimità delle operazioni del DOGE, al di fuori del “Federal Advisory Committee Act”.
I problemi di DOGE
Secondo quanto rimarcato dallo stesso presidente del discorso d’insediamento, il Department of Government Efficiency dovrebbe guidare un processo di ridimensionamento delle spese federali negli Usa, il tutto sotto la guida di Elon Musk. Proprio Musk si è proposto di tagliare oltre 2.000 miliardi di dollari di spesa, oggi destinati al mondo del lavoro, alle organizzazioni non governative e altre agenzie.
“AFGE non resterà inerte mentre un gruppo segreto di individui ultra-ricchi, con importanti conflitti di interesse, tenta di deregolamentarsi e di dare alle proprie aziende contratti governativi vantaggiosi, licenziando dipendenti pubblici e smantellando le istituzioni progettate per servire il popolo americano”, ha dichiarato, nel merito, Everett Kelley, presidente nazionale del AFGE
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