La SEC ritira le accuse a Brad Garlinghouse, ceo di Ripple
Di Davide Grammatica
Il ceo di Ripple Brad Garlinghouse e il presidente Chris Larsen sono scagionati dalle accuse della SEC. Un passo importante nel dibattito intorno alle “security”
La SEC molla la presa (in parte) su Ripple
Le personalità più importanti del mondo Ripple, ovvero il ceo Brad Garlinghouse e il presidente Chris Larsen, sono stati scagionati dalle accuse della SEC, che ha ritirato le sue azioni legali nel contesto più ampio del dibattito intorno alle “security” e della loro associazione agli asset crypto.
Proprio i due leader, infatti, avrebbero portato la società a violare alcune leggi federali che regolano i beni finanziari in Usa, ma la recente decisione della SEC segna un’altra vittoria per XRP, annullando di fatto tutto il processo.
Le parti coinvolte avrebbero quindi concordato di respingere le accuse di “favoreggiamento” contro i due dirigenti, lasciando all’agenzia governativa lo spazio per agire esclusivamente contro Ripple in quanto società.
“Per quasi tre anni, Chris e io siamo stati oggetto di accuse infondate da parte di un regolatore disonesto e con un suo programma politico“, ha affermato Garlinghouse, in una nota ufficiale. “Invece di cercare i criminali che rubavano i fondi dei clienti su exchange offshore che miravano al favore politico, la SEC ha dato la caccia a dei bravi ragazzi”.
XRP e il dibattito sulle security
La vittoria, per quanto parziale, rimane comunque rilevante. E si aggiunge alla storica sentenza di luglio scorso, in cui il giudice federale Analisa Torres aveva già affermato come XRP per i clienti retail (a differenza di quelli istituzionali) non andasse a violare alcuna legge sui beni finanziari.
L’unico spazio per un continuo del dibattito intorno alle “security” è quindi quello relativo alle vendite istituzionali di XRP, che comunque gode dell’ottimismo della community, segnando un +4,1% a poche ore dalla notizia.
Del resto, la SEC comincia ad accumulare numerosi precedenti in cui i tribunali federali sembrano smentire l’approccio dell’agenzia, ovvero, come sottolinea il presidente Gary Gensler, che tutte le criptovalute dovrebbero essere considerate “security”.
E proprio queste sentenze potrebbero rappresentare il vero metro di giudizio intorno alle crypto in attesa di una regolamentazione vera e propria.
Secondo Katherine Kirkpatrick, di Cboe Digital, l’azione della sec potrebbe però anche rappresentare una tattica, in quanto riuscirebbe ad accorciare non poco i tempi in caso di necessità di appello contro Ripple.
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