Ripple: Dubai integra XRP tra gli asset regolamentati
Di Davide Grammatica
Il piano espansione di Ripple verso gli UAE segna una prima tappa con l’approvazione di XRP come asset autorizzato dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA)
L’espansione di XRP
All’inizio del 2023, il ceo di Ripple, Brad Garlinghouse, aveva annunciato come Ripple avesse intenzione di espandere il proprio business fuori dagli Usa, soprattutto verso gli Emirati Arabi Uniti.
Nelle ultime ora si è compiuto un passo importante in questo senso, con la Dubai Financial Services Authority (DFSA) che ha concesso una licenza a Ripple in quanto asset regolamentato, e lo ha reso disponibile per le aziende autorizzate a loro volta dal Dubai International Financial Centre (DIFC).
L’ente regolatore che supervisiona il settore finanziario degli UAE, in sostanza, ha dato il via libera alle aziende di offrire servizi legati alla crypto in questione, consentendo così a queste società di sfruttare la tecnologia di Ripple sulla scorta di quanto già accade per asset quali Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Litecoin (LTC).
Il DIFC supervisiona circa 4mila aziende in una “zona economica speciale”, e XRP diventa così abbordabile da una nuova e vasta fetta di utenti (istituzionali e non).
Un’approvazione del genere, inoltre, può segnare in modo positivo la crescita dell’asset sul lungo termine, in quanto il mercato medio-orientale è giudicato da molti come strategico e di grande prospettiva lato criptovalute.
La presenza capillare di XRP nei principali hub crypto nel mondo (come anche Singapore) mira proprio a catalizzare il prezzo del token verso livelli sempre più alti, coinvolgendo un mercato sempre più ampio e “disponibile”.
Ripple aveva ricattato i riflettori del mondo crypto dopo una storica vittoria in tribunale contro la SEC, tuttavia, il colpo di reni non ha reintegrato del tutto la criptovaluta nell’ordinamento giuridico degli Usa. Anche da questo, probabilmente, nasce l’intenzione di svilupparsi da un punto di vista più internazionale.
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