Ripple vs SEC: La causa tra poco è un capitolo chiuso
Di Daniele Corno
Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, dichiara che la società ha ritirato il ricorso verso la SEC: Verso la fine di un caso pluriennale
Vero la fine di una causa senza fine
Dopo anni di controversie, Ripple è prossima ad archiviare il suo storico passato dettato da battaglie legali con la SEC.
Secondo quanto riportato attraverso un post su X da Brad Garlinghouse, CEO di Ripple Labs, la società ritirerà il proprio ricorso nei confronti della SEC. In un clima di possibili accordi, lo stesso Garlinghouse dichiara che con larghe probabilità, anche la SEC ritirerà il proprio ricorso, raggiungendo quindi un importante goal per la società.
Ripple is dropping our cross appeal, and the SEC is expected to drop their appeal, as they’ve previously said. We’re closing this chapter once and for all, and focusing on what’s most important – building the Internet of Value. Lock in. https://t.co/ZsRgDfcpLh
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) June 27, 2025
“Chiudiamo questo capitolo una volta per tutte e ci concentriamo su ciò che è più importante – costruire l’Internet del valore“, afferma Garlinghouse.
La controversia tra SEC e Ripple è un caso che va avanti dal lontano 2020 e che ha segnato numerosi ostacoli per la società. Il caso nasce con l’accusa verso Ripple di aver raccolto $1.3 miliardi di dollari dalla vendita pubblica di XRP, dichiarato nel tempo dalla SEC come un titolo non registrato.
Implicazioni per XRP
Con il ritiro degli appelli, la causa entra nella fase finale. Il tribunale dovrà quindi ora solo confermare l’accordo tra le parti.
L’ingiunzione contro Ripple sarà sostituita da una sanzione di $75 milioni di dollari, di cui $50 destinati alla SEC.
L’esito libera XRP da un pericoloso limbo regolatorio e potrebbe riaprire la strada alla quotazione sui principali exchange statunitensi, agevolando l’accesso degli investitori retail e istituzionali.
Inoltre, la decisione farà scuola per i casi ancora pendenti — da Coinbase a Kraken — fornendo un parametro chiaro su cosa costituisca effettivamente un’offerta di titoli e cosa no, un tema che è sempre stato molto caldo e discusso nel corso della precedente amministrazione.
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