Riserve di oro ai massimi, ma per Deutsche il futuro è Bitcoin
Di Davide Grammatica
Deutsche Bank segnala il picco dei livelli di oro nelle riserve delle banche centrali, ma prevede come il futuro (anche nelle banche) sia di Bitcoin

Domanda per l’oro ai massimi
Come rilevato da Deutsche Bank, nel secondo trimestre del 2025, l’oro avrebbe raggiunto il 24% delle riserve totali delle banche centrali, il livello più alto mai toccato dagli anni ’90.
Il dato, secondo gli analisti, rifletterebbe un cambiamento strutturale nella gestione delle riserve, e presenterebbe forti analogie con la recente ascesa di Bitcoin.
Più nello specifico, domanda di oro da parte delle banche centrali starebbe correndo a un ritmo il doppio più veloce rispetto a quanto registrato tra il 2011 e il 2021.
“L’accumulazione di oro osservata oggi ricorda quella che ha caratterizzato gran parte del XX secolo”, si legge in una nota di Deutsche Bank. E il parallelismo con Bitcoin non sarebbe casuale: BTC nel 2025 riflette “le stesse dinamiche che hanno reso l’oro una riserva universale nel passato”.
Di ATH per l’oro ne abbiamo parlato per tutto il 2025, ma è solo di recente che il metallo ha oltrepassato i massimi storici in termini reali, corretti per l’inflazione. Tra le cause di un progresso così tardivo, Deutsche Bank cita decenni di vendite da parte delle banche centrali, disinvestimenti istituzionali forzati e l’affermazione dell’era della moneta fiat.
Ricordiamo, tra l’altro, che il ruolo ufficiale dell’oro come asset di riserva terminò nel 1979, quando il FMI vietò ai Paesi membri di ancorare le valute al metallo prezioso.
Bitcoin insieme all’oro nelle banche centrali
Come sottolinea Marion Laboure, macro-strategist di Deutsche Bank, le affinità crescenti tra oro e Bitcoin si riassumono nel loro essere potenti strumenti di diversificazione. “Bitcoin e oro condividono lo status di asset rifugio non correlati”, scrive Laboure. “Ed è questo che li rende complementari nei portafogli istituzionali”.
Le sfide restano (dalla limitata adozione come mezzo di pagamento ai rischi di sicurezza e liquidità) ma la direttrice di lungo periodo sembra chiara. “Entro il 2030, sia oro che Bitcoin potrebbero comparire nei bilanci delle banche centrali”, ha affermato Laboure.
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