Le sanzioni colpiscono l’industria del mining russa
Di Davide Grammatica
Gli Stati Uniti hanno esteso le sanzioni all’industria del mining russa, colpendo la società BitRiver e altre 10 filiali.
Le nuove sanzioni
L’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti (OFAC) ha preso di mira l’industria del mining russa. Più nello specifico, la società BitRiver, inserita in una blacklist relativa al complesso piano di sanzioni nei confronti della Russia.
L’azienda del settore mining di criptovaluta è ora registrata nella “Specially Designated Nationals And Blocked Persons List” (SDN), insieme ad altre 10 filiali. E l’annuncio dell’organo amministrativo americano apre, a questo punto, nuove ipotesi in merito a una più ampia spinta delle sanzioni nei confronti di questo tipo di industria, pur non essendo menzionato nel documento alcuna associazione diretta tra la società e l’autorità di Putin.
“Gestendo importanti centri di mining, o ‘server farm’ adattate a questo compito, queste società vendono la loro capacità di mining di criptovaluta a livello internazionale, aiutando la Russia a monetizzare le sue risorse naturali”, si dichiara nell’annuncio. “Gli Stati Uniti, in questo senso, si impegnano a garantire che nessuna risorsa, per quanto complessa, possa diventare un meccanismo per il regime di Putin per compensare l’impatto delle sanzioni”.
E, sempre nel comunicato del Tesoro, si sottolinea il vantaggio comparativo della Russia nel mining di criptovalute, grazie alle risorse energetiche di cui è a disposizione e al clima freddo. Tuttavia, si legge, queste società di mining fanno affidamento su apparecchiature informatiche importate e pagamenti fiat, il che le rende vulnerabili alle sanzioni.
L’industria russa
Dopo Stati Uniti e Kazakistan, la Russia risulta essere la terza fonte di mining di Bitcoin al mondo, e negli ultimi mesi (anche precedentemente al conflitto con l’Ucraina), sono state molto accese le discussioni attorio alla regolamentazione di questo settore.
Il mining è stato addirittura esposto al rischio di essere completamente vietato, ma il presidente Putin, in prima persona, ha sempre difeso questo settore dell’industria locale.
Solo lo scorso febbraio, invece, BitRiver annunciava di essere diventata la prima azienda russa a zero emissioni di carbonio, sottolineando i progressi fatti dall’industria in termini di sostenibilità.