Se avessi investito in: BTC vs ORO vs S&P500
Di Gabriele Brambilla
Grande sfida BTC vs ORO vs S&P500: ecco i rendimenti a confronti negli ultimi tre anni, chi l'avrà spuntata?

Il metodo impiegato
Nel caso avessi già letto uno o più articoli della serie “se avessi investito…” sai già qual è il metodo impiegato per ottenere i risultati. Se invece è la prima volta che leggi questi contenuti, stiamo per spiegare in cosa consistono.
In questa occasione, abbiamo fatto qualcosa di diverso: non ci siamo limitati a prendere in esame una sola criptovaluta, ma abbiamo fatto un confronto tra tre asset differenti. La grande sfida BTC vs ORO vs S&P500 sta per avere inizio!
I calcoli effettuati sono semplici. Partendo da agosto 2022, abbiamo osservato i vari prezzi di apertura, immaginando che un investitore faccia un PAC puntuale il primo di ogni mese. In questo modo, riusciamo ad avere stabilità e siamo in grado di effettuare un confronto valido.
I dati su cui ci siamo basati provengono tutti dalla piattaforma TradingView. Abbiamo osservato il prezzo BTC/USD, quello ORO/USD all’oncia e l’andamento dell’indice SPX. Per semplicità abbiamo posto che:
- L’investitore abbia trovato uno strumento (ETF o altro) che segue fedelmente il dato SPX.
- Non ci sono commissioni di acquisto, gas fee né altri costi su nessun trade. Sappiamo bene che non è così nella realtà, ma i calcoli sono decisamente più affidabili e facili. In ogni caso, con la giusta piattaforma sappiamo che i costi possono essere decisamente contenuti.
Ultima nota: tutti i valori sono espressi in dollari americani, facilmente convertibili in euro in qualsiasi momento.
BTC vs ORO vs S&P500
Tutti gli investimenti si sviluppano su 37 mesi, da agosto 2022 ad agosto 2025. Il capitale investito perciò non cambia: 100 dollari al mese * 37 mesi = 3.700 dollari come base di partenza.
La buona notizia è che a prescindere dallo strumento, l’investitore avrebbe ottenuto un guadagno. Ora però vediamo le differenze.
La regina è senza sorprese bitcoin. Questa criptovaluta sta vivendo delle annate magiche, sempre più riconosciuta e apprezzata anche da chi le voltava le spalle fino a non molto tempo fa.
Dopo 37 mesi di accumulo, oggi ci ritroveremmo con in tasca circa 10 centesimi di BTC; per essere precisi, 0,0982. Il valore della coin al 2 settembre 2025 è pari a 110.500 dollari. Perciò, l’investimento iniziale di 3.700$ si sarebbe trasformato in 10.857$. Siamo molto vicini ad aver triplicato il capitale, un risultato davvero grandioso.
Spostandoci su altro, l’oro ci avrebbe comunque fatto sorridere. Oggi avremmo in tasca 1,69 once del prezioso metallo, ossia quasi 48 grammi. Considerando il prezzo del 2 settembre, avremmo circa 5.876$ di controvalore. Un convincente +58% frutto delle tensioni internazionali e del clima di incertezza che si è respirato nel periodo.
Il performer “peggiore” è l’indice S&P 500, ma non facciamoci ingannare: il guadagno è comunque di tutto rispetto. Oggi avremmo un importo vicino ai 5.000$ (4.979), per una crescita del 34,5%.
Tutti a comprare BTC?
Quindi, dai risultati appena osservati, tutti di corsa a comprare BTC snobbando gli altri asset? Assolutamente no, ecco alcune considerazioni.
Prima di tutto, non sempre tutto va come si spera. I guadagni non sono assicurati a prescindere dalle scelte di investimento, ma i PAC ci permettono di mediare il prezzo di carico e ripulirlo il più possibile da bear market, bull market, lateralizzazioni, crolli improvvisi e impennate.
Seconda osservazione, BTC è un asset più rischioso degli altri. Il rendimento superiore è la ricompensa ottenuta per aver messo maggiormente in pericolo il capitale. Questo è il motivo per cui, ad esempio, investendo in titoli di Stato ad alto rating riceviamo pochi interessi: si tratta di prodotti decisamente più safe.
Un investitore deve quindi considerare non solo la propensione al rischio di per sé, ma anche come incastrare alla perfezione le varie parti per ottenere un portafoglio che rispecchi appieno le sue caratteristiche e i suoi obiettivi.
Morale: bisogna diversificare, punto, non solo tra crypto. Un portafoglio equilibrato ci avrebbe permesso di beneficiare della potenza di BTC, della capacità di proteggere dell’oro, della grande crescita dell’azionario americano e non solo. Probabilmente avremmo aggiunto dei bond, altre materie prime, del trading… tutto dipende dalla persona.
L’investimento migliore, sulla carta, sarebbe stato 100% su BTC, lo dicono le performance. Ma tre anni fa ce lo saremmo aspettato? Come avremmo vissuto i saliscendi di mercato? Saremmo stati capaci di restare posizionati? Riflettiamoci.