Shutdown USA verso la fine? C'è l'accordo, BTC su
Di Gabriele Brambilla
Lo shutdown americano potrebbe finalmente terminare dopo ben 40 giorni e oltre di inattività. Ok del Senato all'accordo tra democratici e repubblicani, ora tocca alla Camera
Shutdown USA verso la fine?
L’impasse politica americana potrebbe essere sul punto di finire: nella tarda serata americana di ieri, il Senato degli Stati Uniti ha votato con successo un accordo che consentirebbe al governo di riprendere le attività fino al termine di gennaio 2026. L’esito della votazione ha visto prevalere i “sì” 60-40, con il minimo da raggiungere previsto dalla legge proprio a 60.
Il blocco dell’approvazione al budget governativo si era avviato il 1 ottobre scorso per via delle grandi divergenze tra repubblicani e democratici. Questi ultimi chiedevano l’estensione dei benefici dell’Affordable Care Act, che scadranno a dicembre, mentre i repubblicani erano di parere contrario. Nell’accordo appena trovato non vi è alcun riferimento a questa legge, ma solo la promessa da parte dei repubblicani che si lavorerà da subito a riguardo.
Nel deal è incluso l’impegno a invertire i licenziamenti avvenuti con lo shutdown, a offrire protezione e a pagare i lavoratori federali coinvolti. Inoltre, ci sarebbero le basi per discutere su un budget bipartisan, pensato per impedire alla Casa Bianca di agire in continuazione con risoluzioni ad hoc sulle varie iniziative del governo.
Per raggiungere questo accordo, otto senatori democratici hanno votato a favore nonostante il partito abbia mantenuto la linea del “no”. Le motivazioni alla base sono semplici: il partito repubblicano aveva dichiarato più volte che non ci sarebbe stato margine per discutere sull’Affordable Care Act e sui food stamp (SNAP) finché non si sarebbe messo fine allo shutdown. Da qui l’idea di chiudere la questione per poi dedicarsi a queste tematiche delicate.
Critici invece alcuni esponenti di spicco dem tra cui Bernie Sanders, che ha definito l’intesa “horrific” e mettendo in dubbio le intenzioni repubblicane di discutere effettivamente riguardo l’Affordable Care Act e i benefit SNAP. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.
In ogni caso, l’iter si è avviato e proseguirà. La palla passa alla Camera dei Rappresentanti e, in caso di “via libera”, toccherà a Donald Trump mettere la firma finale.
La reazione delle criptovalute
Bitcoin e compagne reagiscono bene alle notizie che giungono dagli ambienti politici americani.
La crypto numero 1 guadagna il 4%, torna sopra i 106.000 e mette nel mirino i livelli superiore. Al momento della scrittura, la valutazione precisa è di 106.191$.
Ether fa anche meglio, salendo di oltre il 5% quasi a quota 3.600 dollari. Tra le prime, buone performance anche per Solana (+4,8%), ADA di Cardano (+5,3%) e la meme Dogecoin (+4%).
In positivo, ma meno brillanti, BNB, vicinissima nuovamente ai 1.000 dollari (+0,6%) e TRX di Tron (+1,4%).
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