Singapore: stop a staking e lending crypto
Di Davide Grammatica
L’ente di regolamentazione di Singapore ha vietato agli exchange crypto di fornire servizi di staking o di lending agli utenti retail
Singapore: nuove normative crypto
Singapore ha introdotto, all’interno delle nuove politiche di regolamentazione del settore crypto, nuove misure di protezione per i consumatori, le quali includono il divieto di staking e lending per i clienti retail.
L’Autorità monetaria di Singapore (MAS), richiederà inoltre, entro la fine del 2023, che gli exchange spostino le risorse digitali dei clienti all’interno di un trust. Il tutto, per evitare scenari dello stesso genere di FTX, crollato con l’accusa di aver “mescolato” i fondi dei clienti con quelli aziendali.
Significativa, in questo senso, la posizione presa dalla Thailandia, che ha seguito le stesse direttive di Singapore in rapporto alle crypto, con un divieto che si applica ai “servizi di deposito che offrono rendimenti a depositanti e prestatori”. In altre parole: divieto di staking e lending.
Nel paese, il regolatore aveva già negli anni passati vietato i pagamenti in criptovaluta, ma lasciando agli utenti la possibilità di investire nel settore.
L’evoluzione delle crypto in Asia
L’operazione di Singapore, per quanto vincolante nei confronti dei CEX, è da inserirsi nel contesto di un rinnovato interesse ad accogliere la tecnologia blockchain da parte di più stati dell’Asia.
Il territorio autonomo cinese Hong Kong, per esempio, sta portando avanti una politica a favore del settore crypto, significativa non solo se paragonata all’approccio ostativo degli Usa, ma anche alla Cina, nei confronti della quale HK esercita una certa influenza.
Secondo le nuove normative, alle società crypto è stato concesso un periodo di prova di un anno per aprire una sede sul territorio, e nel caso di approvazione da parte delle autorità, le società saranno libere di ottenere una licenza commerciale. Lo scorso 30 giugno, invece, sempre Hong Kong ha annunciato l’istituzione di una task force per la promozione attiva del Web3.
Anche in Corea del Sud, il governo starebbe sviluppando una propria strategia per regolamentare il settore crypto. Così come giganti istituzionali e industrali stanno continuando a investire nell’industria Web3, come Bank of Korea e Samsung.
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