Stablecoin: ok DECISIVO in Senato Usa per il GENIUS Act
Di Davide Grammatica
Il Senato Usa ha approvato in ultima istanza il GENIUS Act, che ora passa alla Camera dei rappresentanti. Per gli esperti è “ormai fatta”

La nuova normativa Usa per le Stablecoin
Con 68 voti favorevoli e 30 contrari, il GENIUS Act (il disegno di legge federale dedicato alla regolamentazione delle stablecoin) supera l’ultimo ostacolo al Senato Usa, e vola così alla Camera dei rappresentanti.
Per diversi analisti la questione sarebbe ormai già chiusa, essendo il voto in Senato il vero ostacolo da superare per approvare la normativa.
In questo senso, per il settore crypto questa sarebbe una svolta storica, a partire dal fatto che, per la prima volta, il Senato approva una normativa di questo tipo, a favore dell’amministrazione Trump.
Il GENIUS Act, come più volte sottolineato in passato, stabilisce regole chiare in termini di riserve, audit e limiti per le big tech. Prevede una copertura 1:1 in dollari USA per gli asset, audit annuali obbligatori per emittenti con oltre 50 miliardi di capitalizzazione, requisiti specifici per emissioni estere, e divieti specifici per big tech come Meta e Amazon.
Inoltre, in caso di insolvenza, i detentori di stablecoin otterranno uno status prioritario in procedura fallimentare, proteggendo i depositanti bancari.
Un passo decisivo dell’amministrazione Trump
Il ruolo del presidente Trump è stato centrale. La sua amministrazione ha spinto per regole chiare e rapide, mentre il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha espresso su X come il mercato delle stablecoin potrebbe raggiungere i 3.700 miliardi di dollari entro il 2030 grazie all’approvazione del GENIUS Act.
I Democratici, al contrario, hanno sollevato diversi dubbi su emittenti stranieri e conflitti di interesse, soprattutto in seguito al lancio della stablecoin affiliata a Trump, ma non abbastanza da fermare la normativa.
I deputati alla Camera Usa, a questo punto, secondo molti potrebbero decidere di adottare direttamente il GENIUS Act, semplificando l’iter. Un’altra ipotesi – più complessa – prevede la fusione con una legge più ampia sulla struttura dei mercati crypto. Trump ha dichiarato di voler firmare una legge sulle stablecoin entro agosto. Con il Senato già allineato, la pressione sulla Camera è quindi sempre più intensa.
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