Tasse Bitcoin: l’acquisto tramite crypto “non è fattispecie tassabile”
Di Davide Grammatica
In Italia si discute ancora delle tasse sulle criptovalute: sul tavolo l’acquisto di beni tramite crypto, che non rientrerebbe tra gli eventi tassabili (ma è un “cashout”)

Tassazione crypto in Italia: la risposta ai nuovi dubbi
Nelle ultime ore, il governo italiano è stato interrogato per mettere in chiaro alcune problematiche in merito alla nuova tassazione crypto.
Alcune domande sono state portate avanti dal deputato leghista Giulio Centemero, che ha voluto definire l’inquadramento normativo dell’acquisto di beni e servizi tramite criptovaluta.
Perché mai l’acquisto tramite crypto dovrebbe essere “tassabile”? È quello che si sono chiesti tutti, ma per Centemero alcuni addetti ai lavori avrebbero insistito perché l’operazione fosse tassabile a prescindere dal realizzo di capital gains.
Così, il Ministero delle Economie e delle Finanze ha fatto luce sulla questione, dichiarando come “il semplice acquisto di beni o servizi mediante criptovaluta, a seguito del quale non vi è realizzazione di alcun guadagno, non rientra in una fattispecie tassabile – al pari delle operazioni effettuate con valuta fiat”.
Ho interrogato il governo in merito alla rilevanza fiscale dell’acquisto di beni e servizi tramite criptovaluta. Vi riporto le foto della risposta. Significativa la frase, contenuta nella risposta,”Il semplice acquisto di beni o servizi mediante criptovaluta, a seguito del quale… pic.twitter.com/F7cii2oEMj
— Giulio Centemero (@GiulioCentemero) March 27, 2025
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Pagare in crypto non evita le tasse
In altre parole, se si acquista un bene o un servizio tramite crypto, ma non si sta realizzando un guadagno, non scatterebbe alcuna tassazione.
Ci mancherebbe altro, direbbe qualcuno, ma la legislazione italiana ha sorpreso in negativo diverse volte in passato, e in questo caso un po’ di chiarezza non fa male.
Ad ogni modo, nessuna brutta sorpresa, perché come dice il MEF, “qualora, mediante l’impiego di cripto-attività, viene acquistato un bene o un servizio, l’eventuale plusvalenza fiscalmente rilevante è costituita dalla differenza tra il corrispettivo pagato per l’acquisto del bene […] e il valore di acquisto della cripto-attività scambiata”.
Ad essere tassata rimane quindi la plusvaleza, e con buona pace di chi, allo stesso tempo, sperava che l’acquisto tramite criptovaluta potesse evitare agli investitori il pagamento dell’aliquota sull’eventuale plusvalenza.
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