Tasse crypto: approvata Legge di Bilancio 2025, ecco cosa cambia
Di Daniele Corno
La Legge di Bilancio 2025 è stata approvata: approvati gli emendamenti contro le tasse crypto al 42%, ma non è tutto oro ciò che luccica
Approvata la legge di bilancio 2025: ecco i dettagli
Dopo l’approvazione della camera arrivata il 20 dicembre, oggi il senato ha approvato ufficialmente la Legge di Bilancio 2025. Con 108 voti favorevoli, 63 voti contrari e 1 astenuto, ecco cosa cambia per Bitcoin e per le Crypto.
Tassazione: Con il nuovo testo della legge di bilancio, la tassazione per le plusvalenze generate da Bitcoin e dalle altre Crypto-attività, rimarrà stabile al 26%. In definitiva quindi, la proposta di incrementare l’aliquota dal 26% al 42% è stata bocciata. Resta tuttavia presente all’interno del testo, l’incremento dell’aliquota fiscale dal 26% al 33%, a partire dal 1 gennaio 2026.
Soglia di esenzione: Dal 2025 tutti pagheranno di più! Viene infatti eliminata l’esenzione dal pagamento delle imposte sulle plusvalenze inferiori ai €2.000 nel periodo di imposizione. Coloro che generano plusvalenze inferiori ai €2.000 si troveranno a pagare imposte mai pagate prima, mentre i contribuenti con plusvalenze superiori ai €2.000, aggiungeranno €520 alle somme dovute allo stato.
Rivalutazione delle crypto-attività: I possessori di crypto-attività, al fine della dichiarazione per il calcolo delle plusvalenze e minusvalenze, potranno effettuare la rivalutazione dei propri asset. Ciò comporta un assunzione del prezzo di carico al valore del 1 gennaio 2025, a fronte di un’imposta sostitutiva sul complessivo valore posseduto del 18%.
In conclusione
“L’abbiamo scampata“, direbbe qualcuno. Sebbene quindi, a partire dal primo gennaio 2025, tutti i contribuenti pagheranno di più sulle plusvalenze generate da crypto-attività, l’incremento non supererà la cifra massima di €520.
Resta tuttavia un boccone amaro da digerire per la community italiana. Il settore in Italia, sebbene con opinioni discordanti, (per fortuna) è ancora visto come un ambiente speculativo privo di valore intrinseco.
Oltre a ciò, continuano i dibattiti relativi all’incremento dell’aliquota dal 26% al 33% a partire dal primo gennaio 2026. Sebbene per il 2025 l’aliquota resterà invariata, la presenza di un futuro incremento all’interno del testo, mette in luce come Bitcoin e le altre crypto-attività siano categorizzate a parte ed in qualche modo ostacolate dal nostro paese.
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