Tasse crypto: nuovi tagli in Ue e nel mondo (ma non in Italia)
Di Davide Grammatica
Gli sviluppi normativi per il settore crypto nel mondo hanno ripercussioni anche dal punto di vista fiscale, con tagli alle tasse in Ue e nel mondo: ultimo il Giappone

Nuovi sviluppi fiscali crypto-friendly
Trump è arrivato come un uragano a stravolgere il mondo crypto. Non si esclude, a questo punto, che delle novità possano arrivare anche dal punto di vista fiscale, a maggior ragione se si va a osservare cosa sta succedendo nel resto del mondo.
A un diverso approccio normativo, infatti, sembra quasi naturale possa seguire un nuovo approccio “fiscale”, ed è esattamente quello che sta succedendo in giro per il mondo, nel bene e nel male a seconda dei casi.
In Europa, per esempio, l’introduzione del Markets in Crypto-Assets (MiCA) ha avuto un impatto sul panorama “legale” dei paesi più “favorevoli” alle criptovalute. In virtù di un sistema che possa prevenire le frodi, si sono infatti influenzati alcuni benefici fiscali indiretti in diversi stati. Ma rimangono dei paesi “virtuosi”, e se ne stanno aggiungendo ad essi altri.
Il Portogallo è l’esempio lampante. Dal 2023, infatti, nel pese non si è più esenti dal pagamento di imposte per i guadagni in criptovaluta, pur mantenendo le tasse allo 0% per chi detiene a lungo termine. Malta rimane un paese con leggi fiscali molto indulgenti per le aziende crypto, ma ciò non si traduce in guadagni esenti da imposte. In Germania, gli investitori (ma non le aziende) a lungo termine possono beneficiare dell’esenzione sul pagamento dell’imposta.
Un’ultima iniziativa di cui abbiamo già parlato, invece, riguarda la Repubblica Ceca, che ha presentato di recente una nuova legge fiscale che esenta i cittadini dal pagamento di imposte sulle plusvalenze derivate da criptovalute detenute per tre anni.
Altri esempi riguardano, invece, paesi particolari come Andorra e Monaco. Entrambi i principati adottano regimi fiscali molto favorevoli, che però si associa a criteri di residenza necessari e molto difficili da ottenere.
Nel resto del mondo, a partire dal Giappone
Delle novità importanti per le crypto dal punto di vista fiscale vengono dal Giappone. Proprio nelle ultime ore, nel paese la Financial Services Agency (FSA) ha proposto una significativa riduzione delle tasse sui guadagni derivati da attività crypto, portandole al 20%.
In più, l’iniziativa sarebbe legata a una potenziale approvazione degli ETF spot Bitcoin nel paese, per attirare maggiormente gli investitori istituzionali. Se queste misure venissero implementate, il paese potrebbe diventare improvvisamente un nuovo importante hub per gli investimenti crypto.
La supervisione normativa nel paese, ad ogni modo, rimane elevata, e lo dimostrano i recenti provvedimenti della FSA nei confronti di exchange quali KuCoin, Bybit e Bitget.
Arrivati a questo punto, sembra che il trend opposto abbia spazio di azione solo in Italia, dove a meno di sorprese le tasse aumenteranno gradualmente nei prossimi anni come indicazione dell’ultima legge di bilancio.
Seguici sui nostri canali YouTube e Telegram: troverai tanti altri aggiornamenti, tutorial e approfondimenti per essere sempre sul pezzo!