Terra: in Corea gli exchange sono sotto indagine
Di Davide Grammatica
Il governo sudcoreano incontrerà i cinque maggiori exchange crypto locali per discutere del crollo di Terra. E delle responsabilità sulla mancata protezione nei confronti degli investitori
L’indagine
Secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa sudcoreana Newspim, sembrerebbe che il governo della Corea del Sud stia organizzando (o stia per tenere a breve) un incontro per discutere del crollo dell’ecosistema Terra, e di tutto ciò che questo fatto può aver implicato.
L’appuntamento consiste nella convocazione dei rappresentanti dei primi cinque exchange per mole di utenti in Corea del Sud, ovvero Upbit, Bithumb, Coinone, Korbit e Gopax. La responsabilità e i danni causati dall’incidente di LUNA e UST potrebbero essere attribuiti in parte proprio a questi exchange, e sempre lo stesso rapporto rivela come la responsabilità di questo crollo possa essere da attribuire anche al “delisting” da parte dei CEX.
Come del resto ha optato di fare Binance, che ha cancellato LUNA dal suo registro a seguito dell’incontrollabile volatilità dei prezzi, aprendo poi la strada ai vari Upbit, Bithumb, Gopax, etc.
Di sicuro, ad ogni modo, il governo sudcoreano ritiene questi CEX corresponsabili della gestione non ottimale delle transizioni di LUNA, in ottica della tutela degli investitori.
Le prime conseguenze
“Controlleremo le misure di protezione degli investitori attuate dagli exchange crypto”, ha dichiarato, in un post su Facebook, Yoon Chang-Hyeon, membro del partito al governo e presidente della commissione speciale per le risorse virtuali che, oltre a spingere per un’audizione di emergenza su Terra, ha anche sollevato domande sulla risposta degli exchange locali al crollo dell’asset.
Come, per esempio, il fatto che i CEX abbiano mantenuto gli asset UST e LUNA disponibili al trading anche dopo il crollo di Terra, approfittando dei grandi volumi di vendita e dei costi di transazione, senza però tenere in considerazione la tutela dei propri clienti.
Ad ogni modo, in Corea del Sud la faccenda si è fatta seria, e i regolatori finanziari del paese stanno ora conducendo indagini su 34 attività legate alle criptovalute, verificando che tutte queste realtà abbiano o meno implementato tutti i necessari meccanismi antiriciclaggio e protezione degli investitori.
In più, le autorità coreane hanno inviato una richiesta ai principali exchange crypto del paese per impedire il prelievo di fondi da parte della Luna Foundation Guard, nei confronti della quale sono stati trovati indizi che potrebbero collegare l’organizzazione all’appropriazione indebita di denaro.
Tuttavia, questa richiesta non può essere esecutiva per legge, e ogni scambio può scegliere come rispondere. Diversi importanti investitori coreani, invece, hanno chiesto che Do Kwon, ceo di Terraform Labs, fosse indagato e citato in giudizio per il crollo dell’ecosistema Terra (in primis TerraUSD), e l’episodio ha fatto si che entrasse in azione la “Grim Reaper“, una squadra investigativa speciale sudcoreana specializzata in criminalità finanziaria.