Tether: Cantor Fitzgerald acquista il 5% delle quote
Di Davide Grammatica
Secondo il WSJ, il colosso di Wall Street Cantor Fitzgerald avrebbe messo le mani sul 5% di Tether, e i risvolti sono di carattere (principalmente) politico
Gli intrighi di Tether tra Trump e Wall Street
Secondo quanto svelato dal Wall Street Journal, il colosso finanziario Cantor Fitzgerald avrebbe messo le mani, nell’ultimo anno, sul 5% delle quote di Tether per circa $600 milioni. I risvolti, prima che economici, sarebbero però politici.
A capo di Cantor Fitzgerald c’è infatti Howard Lutnick, celebre imprenditore su cui sono stati puntati i riflettori negli ultimi giorni per essere stato nominato segretario al Commercio da Donald Trump.
In questo senso, secondo l’inchiesta del WSJ, l’operazione che coinvolge Tether rispecchierebbe il tentativo della società di trovare un forte alleato nel governo Usa, nella prospettiva di una futura regolamentazione delle stablecoin.
Ciò sarebbe confermato dallo stesso direttore finanziario di Tether Giancarlo Devasini, il quale, stando a ciò che riportano le fonti del WSJ, confermerebbe il ruolo di Lutnick in quanto “appoggio” nel governo per prevenire minacce normative.
Inoltre, Cantor Fitzgerald, di fatto, sarebbe già strettamente legata a Tether. La società deterrebbe gran parte dei miliardi di dollari in asset dell’emittente di USDT, ricevendo diverse decine di milioni di dollari in commissioni ogni anno.
Problemi in arrivo per Tether?
Rimane da vedere, arrivati a questo punto, se le indiscrezioni del WSJ verranno confermate. La testata si è più volte scagliata contro Tether, parlando si sanzioni in arrivo da parte del Dipartimento del Tesoro e di altre inchieste aperte, ma nulla di tutto ciò è ancora stato confermato.
Dall’altra parte, Paolo Ardoino, ceo di Tether, ha più volte smentito il coinvolgimento della società in dinamiche del genere.
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