Tether: MEGA acquisto di 8.888 Bitcoin nel Q1 2025
Di Davide Grammatica
L’emittente della stablecoin USDT, Tether, ha acquistato 8.888 Bitcoin nel Q1 2025, portando il suo patrimonio totale a $7,8 miliardi
La mossa di Tether
Il principale attore del settore stablecoin, Tether, avrebbe acquistato nel Q1 2025 ben 8.888 Bitcoin, pari a circa $735 milioni, portando il proprio patrimonio totale a 92.646 BTC, per un valore di circa $7,8 miliardi.
L’emittente di USDT diventa così il sesto detentore di BTC al mondo (almeno in un singolo wallet), e solo tramite un fondo di “riserva” inaugurato nel settembre 2022. Solo nel maggio 2023 la società aveva annunciato di voler destinare il 15% dei suoi profitti netti trimestrali in BTC, e da allora le sue riserve sono cresciute vertiginosamente.
Ad oggi, Tether sarebbe in profitto (non realizzato) per circa $3,86 miliardi sulle sue partecipazioni in BTC. Questo, nonostante il calo della prima criptovaluta da inizio anno, il peggiore Q1 dal 2018.
La forza di USDT
Tether è tra le società crypto più redditizie al mondo, in testa a un settore che oggi segnale l’espansione più evidente.
Secondo un suo ultimo report, la società avrebbe registrato 13 miliardi di dollari di utile netto nel 2024, in gran parte proprio grazie agli investimenti in BTC e agli interessi dei titoli del Tesoro Usa.
In prospettiva, le operazioni di Tether potrebbero però essere molto più numerose di quanto già non lo siano. Sono già stati comunicati investimenti in nuove aree come il mining, il settore energetico, l’AI e il mondo dello sport (vedi l’operazione Juventus), ed è evidente come il business della società non sarà più relegato all’emissione di USDT.
La stable consolida oggi un primato che difficilmente potrà essere messo in discussione, con una fornitura totale di USDT pari a $145 miliardi. L’unico punto debole di Tether, per alcuni, sono problemi storici di trasparenza e compliance normativa, ma anche da questo punto di vista le cose potrebbero migliorare. L’emittente sarebbe infatti già in contatto con grandi società di revisione contabile (Deloitte, EY, PwC o KPMG) per effettuare un audit completo, una “priorità assoluta” per il ceo Paolo Ardoino.
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