Tether vuole rilanciare la Juventus: il piano di Ardoino
Di Davide Grammatica
Paolo Ardoino è tornato a parlare di Tether e del ruolo della società in quanto nuovo azionista di minoranza della Juventus: “Torniamo grandi insieme”

Il piano di Tether per rilanciare il brand Juventus
Il ceo di Tether, Paolo Ardoino, ha rilasciato una nuova intervista a Tuttosport. Il tema affrontato è stato il nuovo ruolo dell’emittente in quanto azionista di minoranza della Juventus, e quali siano gli spazi di manovra per rilanciare il brand in un momento storico non proprio brillante della società calcistica.
Secondo Ardoino, uno dei punti su cui Tether potrebbe dare un contribuito fondamentale è il rapporto con i tifosi, con le nuove tecnologie che assumono un ruolo fondamentale per ottenere un contatto più diretto con la base dei supporter. Ne guadagnerebbe in primo luogo la società, il cui valore aumenterebbe proporzionalmente al coinvolgimento dei tifosi.
“Mi piacerebbe applicare quello che abbiamo imparato in tante altre iniziative in cui abbiamo investito”, ha dichiarato Ardoino. “Se le squadre di calcio avessero un contatto più diretto con la loro base di tifosi, e avessero modo di utilizzare nuove tecnologie, questo andrebbe a favore dei brand e dei supporter, con un incremento del valore delle società”.
Tutto questo, in un momento in cui la distanza tra la dirigenza e i tifosi si fa sentire, e in cui i risultati sportivi non aiutano. Il contributo di Tether, quindi, avrebbe una valenza anche “sportiva”, in quanto la “fiducia” dei tifosi risulta fondamentale anche per ottenere risultati sul campo.
I brand sportivi e l’apporto della blockchain
Ovviamente, poi, c’è il lato più strettamente finanziario dell’investimento di Tether nella Juventus, che grazie alla portata del suo brand avrebbe il potenziale per avvicinare un vasto pubblico alle nuove tecnologie, declinate in pagamenti tramite blockchain, intelligenza artificiale o altro ancora.
Essere in prima fila su questo fronte porterebbe dei vantaggi economici non da poco, con incassi maggiori che si traducono conseguentemente in una maggiore capacità di eseguire nuovi investimenti.
Tante società, sempre secondo Ardoino, starebbero già lavorando su questi ambiti, ma non tutte utilizzando “risorse interne”. Con Tether all’interno della società, invece, la Juventus avrebbe la possibilità di non “vendere” il brand a enti terzi, che nel settore blockchain hanno spesso sfruttato i vari brand sportivi con progetti estemporanei e che sono finiti per peggiorare il rapporto con la fanbase.
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