Ancora GUAI per TON, down per diverse ore
Di Gabriele Brambilla
Downtime di diverse ore per The Open Network. Ulteriore pressione per la coin TON, già in difficoltà dopo l'arresto di Pavel Durov
The Open Network offline per ore
Non bastava l’arresto di Pavel Durov e il crollo della coin TON dovuto ai passati legami con Telegram: ora ci si mettono anche dei problemi tecnici.
Dalla nottata italiana fino al mattino, The Open Network ha sperimentato delle problematiche che hanno causato un downtime di diverse ore, a partire da poco dopo la mezzanotte. Proprio questa mattina è arrivato un post su X direttamente da TON che ha spiegato la situazione.
Stando a quanto rivelato, la problematica è relativa all’interruzione nella produzione di blocchi causata da un carico di lavoro anormale sul network. I validatori hanno provato per ore a ripulire i database delle vecche transazioni senza successo, perdendo così il consenso. Alle 6 circa, TON Core ha richiamato all’ordine i validatori, chiedendo di riavviare i nodi, operazione che ha richiesto ulteriore tempo.
Come riportato da The Block, c’è chi sostiene che il disservizio sia legato all’airdrop della memecoin DOGS. Come spesso accade in queste fasi, la distribuzione del token ha portato a una mole elevata e anormale di transazioni, caricando il network oltre i limiti.
Al momento della scrittura, la situazione pare essere tornata alla normalità, come dichiarato anche da TON mediante un altro post su X.
Il momento di TON
Non un buon periodo per TON, questo è certo, anche se ampliando l’orizzonte temporale i miglioramenti restano fuori discussione. Solo nell’ultimo anno, la coin del network ha guadagnato oltre il 266% di valore, senza contare l’adozione crescente. Grazie a questa crescita continua, The Open Network occupa un posto d’onore tra le blockchain, con la crypto al decimo posto per capitalizzazione.
Notevole la reazione “positiva” della coin dopo i problemi tecnici: solo una perdita di circa l’1% nelle ultime 24 ore.
Resta incertezza soprattutto nei confronti di Telegram, app di messaggistica finita nel mirino delle istituzioni. Ma questa è tutta un’altra partita, che si giocherà a partire dalla vicenda del CEO Pavel Durov.
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