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Money Management, gestione consapevole del proprio capitale

Di Matteo Bertonazzi

Il Money Management è una prerogativa essenziale per portare una strategia al suo rendimento ottimale, tenendo in considerazione parametri come RR, Winrate e Risk Management.

Money Management, gestione consapevole del proprio capitale

Interpretazione Trading Journal

Oggi ci concentreremo sull’elaborazione e sulla sintesi dei dati estratti dal Trading Journal. Se non conosci l’importanza di questo strumento ti consiglio di leggere anche l’articolo sul trading plan in cui lo introduciamo.

Le caratteristiche fondamentali che andremo ad individuare oggi, rappresentano il livello di affidabilità della strategia, grazie ai quali essere sereni sia nei momenti di serie positive di trade sia nelle serie negative.

Come è possibile rimanere fiduciosi della propria strategia dopo che 5/6 operazioni sono andate a stop loss? L’uomo è un essere altamente influenzato dalla propria emotività, molti Trader professionisti sono accompagnati da psicologi, per questo anche tu dovrai fare un gran lavoro.

Dovrai cercare di eliminare l’emotività dalle tue operazioni di trading; imparare a fidarti ciecamente della tua strategia, di solito, ha due effetti:

    • Potenzia al massimo la produttività di un strategia testata correttamente, lasciando che sia l’EDGE statistico a lavorare, indisturbato da considerazioni o emozioni personali.
    • Diventa devastante per chi non conosce i limiti o non ha testato correttamente il proprio metodo operativo, in quanto vengono iterati errori e azioni non efficienti.

Quali dati estrapolare dal mio trading journal e come sintetizzarli per aumentare la mia fiducia nella strategia? Semplice, dovrai essere maniacale nella compilazione del journal, prendendo nota di ogni sfaccettatura di ogni singola operazione.

Estrapolare Winrate e RR

Facciamo qualche esempio di dati che possano essere facilmente paragonati e che aiutino nell’identificazione di Winrate e RR:

  • Quante operazioni a Stop/Profit: su una base di 100 operazioni, eseguite secondo un interpretazione rigida della strategia, si può ottenere un Winrate piuttosto affidabile.
  • Non è importante avere 100 operazioni nel Journal, quanto essere sicuri che ogni operazione sia stata aperta e gestita secondo i criteri prestabiliti e non secondo discrezionalità casuali.
    • Su 100 operazioni 50 sono andate a target e 50 a stop loss il mio winrate sarà del 50%, in un operatività che sia mediamente distribuita avrò 5 operazioni su 10 a target e 5 a stop.
  • Meglio utilizzare un RR predeterminato o le PRZ ottimizzano il mio rendimento? Sempre considerando le nostre 100 operazioni, avendo segnato correttamente i dati relativi ai target, sarà la statistica a dirci se ci conviene tenere un RR fisso ad esempio 1/3 o se il prezzo, rispettando le zone, mi garantisce rendimenti migliori alla chiusura di determinate strutture.
    • Su 100 operazioni, di 50 andate a Tp 1/3, 30 hanno continuato il percorso fino alla zona successiva con rendimento medio 1/5
    • La considerazione da trarre, potrebbe essere quella di scaricare parziale a 1/3 e lasciar correre il restante fino alla zona successiva con potenziale chiusura definitiva a 1/5
  • Perché sono andate a SL? Era troppo stretto, potevo selezionare una zona migliore, il prezzo è andato a cacciare una zona con molta liquidità. Esistono tante risposte a questa domanda, più sono dettagliate, più aiutano nella comprensione e nell’individuazione di errori ripetitivi.
    • Su 100 operazioni delle 50 andate a SL, 10 potevano essere chiuse a BE dato che avevano dato un’iniziale escursione positiva, altre 10 operazioni sono andate a target dopo aver preso liquidità sotto una zona ovvia.

Si potrebbe andare avanti a lungo con gli esempi, ma la strategia è tanto più efficace quanto più frutto di una realizzazione personale eseguita su misura.

Rischio & Rendimento

Il concetto di Rischio e Rendimento legato ad una qualsiasi azione, ha radici profonde nell’animo umano: in quanto esseri animali tendiamo, istintivamente, ad impiegare il minor sforzo possibile per ottenere la massima resa.

Applicato ad un discorso di Trading, RR è più una caratteristica fisiologica della strategia: è un dato che risulta in ultima analisi dopo un backtest approfondito su un asset, è il target efficiente a cui siamo soliti arrivare, operando con i nostri canoni.

Un’elaborazione più articolata della strategia, trova nella gestione operativa il suo target di rendimento ideale, in quanto si accorge dai dati che prendere l’intero profitto ad un unico livello di RR penalizza il rendimento finale. Infatti, i dati ipotetici, dimostrano che prendendo profitto parziale (ad esempio ad 1/3), portando l’operazione risk free e impostando il secondo target a 1/5, si ottiene un x% medio in più di profitto.

Il rischio rendimento di un operazione dipende molto anche dalla precisione con cui si tende a qualificare una zona d’ingresso: una combinazione di RR molto alto e Winrate tendenzialmente basso è sostenibile: si tratta del trading ad altissima precisione (Sniper Trading) che sopporta drawdown tendenti allo zero, abbassando per questo il winrate, ma intercetta all’origine movimenti direzionali capaci di coprire le perdite e generare plusvalenze.

Come abbiamo appena visto modificare il RR predefinito delle nostre operazioni varia la consistenza con cui prendiamo profitto.

Come interpretare quindi la consistenza della nostra operatività? Vediamolo.

Winrate

Tutte le valutazioni che possiamo fare da adesso in avanti partono da un elemento imprescindibile, senza il quale diventa tutto approssimativo: una base dati corposa e non viziata, da cui derivare un Winrate operativo affidabile.

L’importanza del Trading Journal verrà continuamente sottolineata in questa sezione, è proprio grazie a quest’ultimo, che potremo ottenere la base di dati di cui parlavamo poco fa.

La carriera di un trader affronta molte fasi, ma è solo nel momento in cui riesce ad approcciarsi al mercato in maniera fredda e distaccata, applicando una strategia automaticamente, che riuscirà a sviluppare un metodo operativo realmente consistente.

Questo è possibile solo grazie al monitoraggio delle operazioni e alla capacità di imparare dagli errori.

Più si avrà dimestichezza con le operazioni che, nel lungo periodo, hanno portato profitti e con i processi intercorsi nella gestione di queste operazioni, più si avrà confidenza nell’evoluzione della strategia:

  • Se la base dati raccolta in fase iniziale, ci suggerisce che abbiamo un Winrate del 60%, l’applicazione della strategia in esame, porterà ad una media di 6 operazioni in profitto su 10
  • Se la distribuzione delle operazioni non è omogenea potremmo dover sopportare anche serie negative superiori a 4 perdite, come affrontare queste situazioni? Nel paragrafo successivo andremo ad analizzare alcune regole operative che possono risultare utili

Non importa se la distribuzione delle operazioni, in perdita o profitto è omogenea o meno, ciò che conta è applicare la strategia, di cui abbiamo un EDGE provato, senza farsi influenzare dagli aspetti emotivi.

Certo è che non possiamo procedere con i paraocchi davanti ad un drawdown del 20/30% senza porci delle domande, per questo ora vedremo alcune regole operative in grado di ottimizzare il proprio money management.

Winrate

Regole Operative

Operando in maniera discrezionale, e non algoritmica, il processore a cui è devoluta l’esecuzione dei nostri trade, è il nostro cervello.

L’attività conscia del nostro cervello è in (buona) parte guidata dalle pulsioni subconscie dello stesso, derivate da iterazioni nel tempo o impressioni fortemente sedimentate, non è certo questa la sede per trattare questo argomento, ma ci serve capire che per fissare un operatività schematica e automatica abbiamo bisogno di alcuni elementi: la ripetizione costante di una strategia che porta ad un risultato positivo e l’eliminazione di tutti quei comportamenti che invece portano a risultati negativi.

Questo è possibile solo tramite l’imposizione rigida e controllata di una serie di regole, con annesse sanzioni qualora infrante.

Vediamo quali aspetti attenzionare e qualche esempio di regola operativa:

Su quali elementi mi concentro per la revisione della strategia?

Bisogna innanzitutto focalizzarci sull’individuazione di pattern di errori, su quali siano stop loss fisiologici per la strategia e quali invece derivanti da errori discrezionali.

Fatto questo impostare un calendario di revisione della strategia e definire rigidi criteri di revisione. Fatto ciò si tirano le somme su cosa ha funzionato e cosa no e si applicano le modalità di modifica su cosa è andato storto.

Ogni quanto cambio elementi della strategia?

Questo dipende molto dal time frame operativo, uno swing trader avrà un periodo di revisione sicuramente più lungo rispetto ad uno scalper, tendenzialmente si aspetta il completamento di un ciclo di operazioni sufficiente ad evidenziare o meno l’evoluzione del winrate:

  • Sempre prendendo in considerazione 100 operazioni, uno swing trader magari impiegherà 6 mesi alla loro esecuzione, uno scalper magari solo un mese e mezzo.
  • Passato il periodo predefinito, si può avere una visione più chiara su quali elementi hanno mantenuto il winrate positivo e su quali invece lo hanno penalizzato.

Sanzioni legate alla violazione di determinati parametri della strategia (esposizione ridotta, non entrare a mercato, donazione profitti)

La teoria cognitivo comportamentale, suggerisce che abbinando uno stimolo ripetuto, ad un altro, si può ottenere un risposta attesa: perciò, ogni qualvolta andremo ad eseguire delle operazioni che violano le nostre regole operative, ci basterà auto-infliggerci una punizione dal peso assimilabile alla violazione compiuta.

Questo, abbinato ad un attenta analisi della propria evoluzione nel mondo del trading, porterà sempre di più all’eliminazione di atteggiamenti che danneggiano i nostri risultati.

Risk Management

Parliamo, in ultima disamina, del tassello che unisce e qualifica tutti gli elementi trattati nell’articolo di oggi: la Gestione del Rischio.

Il risk management non si compone di un singolo elemento ma è il risultato di una serie di scelte, relative sia a RR e Winrate sia ad altri parametri che vedremo in questo paragrafo.

E’ il giusto equilibrio tra predisposizione al rischio e capacità di estrarre valore dal mercato, vediamo però di definire in maniera più precisa quali elementi compongono la Gestione del Rischio:

Rischio per trade – Qual è la tua predisposizione al rischio? la risposta a questa domanda varia da trader a trader e rappresenterà la percentuale di portafoglio di trading che occuperai ad ogni operazione.

Position sizing – E’ la quantità di asset che andrai ad acquistare/vendere ad ogni trade, direttamente influenzato dal profilo di rischio: nel trading spot è un calcolo semplice; inserito in un discorso di derivati e prodotti con leva, i calcoli si complicano, in funzione della leva utilizzata, avrai un position sizing maggiore a fronte dello stesso capitale impegnato, questo porta a maggiori guadagni e proporzionalmente maggiori perdite. DYOR

SL – E’ il livello base di Stop Loss, in base alla variazione dal punto di ingresso e rischio per trade, andremo a definire il nostro position sizing. Viene impostato solitamente in una zona specifica del grafico, dove la nostra analisi verrebbe invalidata.

Trailing Stop – Strategia tramite la quale ci si copre dietro la struttura del mercato, una volta presa la direzione da noi prevista: alzando progressivamente lo stop alla rottura della struttura, ci garantiamo una % di profitto nel caso il trade dovesse invertire direzionalità. Aumenta notevolmente il Winrate ma non è detto che ottimizzi i rendimenti: in caso di bull o bear trap potrebbe buttarci fuori dal mercato e proseguire nella direzionalità iniziale.

Profit target – Per ultimo, ma non meno importante, il punto in cui decidiamo di scaricare profitti. Una volta un Investitore che conosco condivise con me un motto che potrebbe tornare molto utile, recita così: “Vendi, Fai profitto e pentiti”. Il momento in cui uscire da mercato ti darà la possibilità sia di bilanciare profitti e perdite sia di fare compound del tuo portafoglio di trading.

"The biggest risk is not taking any risk. In a world that’s changing really quickly, the only strategy that is guaranteed to fail is not taking risks. Mark Zuckerberg"

Conclusioni

Oggi abbiamo affrontato probabilmente il discorso più importante per avere una base solida su cui costruire il proprio trading.

Sono elementi molto rari da vedere applicati con regolarità, perciò, se hai esperienza nell’utilizzo di questi strumenti condividi con noi gli spunti interessanti che ne hai tratto.

Approfondiremo ulteriormente ognuno di questi punti e la tua opinione potrebbe risultare utile anche ad altri, così come se dovessi avere dei dubbi, non esitare a contattarci, avremo piacere a risolvere le tue perplessità e capiremo su quali argomenti è meglio creare un focus.

 


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