Trump se la prende ancora con la Cina, e Bitcoin CROLLA
Di Davide Grammatica
Donald Trump ha accusato la Cina di aver assunto un atteggiamento “ostile” minando la stabilità dell’economia globale, ed è subito correzione per i mercati e Bitcoin

Trump crea di nuovo scompiglio sui mercati
In un post pubblicato su Truth, il presidente Usa ha definito l’atteggiamento di Pechino “sempre più ostile”. Per questo motivo, ha annunciato si aver cancellato l’incontro con Xi Jinping previsto tra due settimane, e i mercati globali hanno reagito bruscamente.
Trump ha rivelato che Pechino si sarebbe impegnata per nuove restrizioni all’export di terre rare, materiali fondamentali per semiconduttori, difesa e tecnologia avanzata. “Cose che erano di routine, ora non lo sono più,” ha scritto Trump. “E questo nel giorno in cui, dopo tremila anni di conflitti, c’è pace in Medio Oriente”. Secondo il presidente, la mossa di Pechino rappresenta una “scioccante violazione” dopo mesi di apparente distensione commerciale.
L’accusa alla Cina è quella di voler costruire un monopolio globale sulle terre rare per “tenere il mondo in ostaggio”. Per questo, sempre Trump ha promesso una risposta rapida, e che dovrebbe consistere in un forte aumento dei dazi su tutti i prodotti cinesi importati.
Donald J. Trump Truth Social Post 10:57 AM EST 10/10/25
Some very strange things are happening in China! They are becoming very hostile, and sending letters to Countries throughout the World, that they want to impose Export Controls on each and every element of production…
— Commentary Donald J. Trump Posts From Truth Social (@TrumpDailyPosts) October 10, 2025
La reazione dei mercati
L’effetto sui mercati è stato immediato. In 30 minuti dal comunicato di Trump, l’S&P 500 ha perso oltre 100 punti, mentre sul mercato crypto sono stati liquidati $200 milioni. Il petrolio, invece, è sceso ai minimi degli ultimi 4 mesi.
La Cina controlla oggi la maggior parte della produzione e dei processi di raffinazione di terre rare, essenziali per dispositivi tecnologici, sistemi di difesa e infrastrutture energetiche.
Washington ha già avviato una riconversione industriale per potenziare la capacità di estrazione e raffinazione interna, ma la manovra richiederà molto tempo. Per questo, la preoccupazione è che dalle radici della disputa economica possa nascere un confronto geopolitico molto più profondo.
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