La roadmap per la “golden age” crypto. Si attende il report della Casa Bianca
Di Davide Grammatica
La community crypto attende il nuovo report della Casa Bianca su Bitcoin e crypto nella giornata del FOMC. Ma è già polemica…

Il report crypto dell’amministrazione Trump
Una coalizione di agenzie Usa, su incarico della Casa Bianca, avrebbe elaborato un nuovo report per fissare la roadmap della “golden age” degli asset digitali negli Stati Uniti.
Il lavoro è figlio di un ordine esecutivo Donald Trump dello scorso gennaio, quando il presidente creò il “President’s Working Group on Digital Asset Markets”. Tra i membri del “gruppo” ricordiamo il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al Commercio Howard Lutnick e il presidente della SEC Paul Atkins.
La missione principale del report è delineare le linee guida per un quadro normativo adatto a supportare la crescita del settore crypto e, in questo senso, il primo passo sarebbe il supporto al “Digital Asset Market Clarity Act”, già approvato alla Camera dei Rappresentanti Usa.
Oltre a ciò, il gruppo spingerebbe alla rapida implementazione del GENIUS Act, per un quadro normativo federale su misura delle stablecoin, e perché queste ultime siano interamente garantite da dollari Usa.
Il report dovrebbe trattare anche della questione fiscale e, secondo una prima scheda informativa, si legge come le “norme fiscali debbano allinearsi alle nuove tecnologie ed eliminare gli ostacoli alla conformità sia per i privati sia per le aziende impegnate in attività che coinvolgono asset digitali”.
Le polemiche sulla riserva BTC
La community crypto, attendendo il report, che dovrebbe arrivare in concomitanza alla conferenza di Jerome Powell della Fed questa sera, è già impegnata a discutere di un fatto abbastanza divisivo, ovvero l’assenza nei punti trattati dal report della riserva Bitcoin.
A marzo 2025, Trump aveva incaricato Lutnick e Bessent di sviluppare strategie per l’acquisizione di Bitcoin e l’instaurazione di una riserva strategica. L’ordine esecutivo stabiliva che non si sarebbero acquisiti asset per la riserva oltre a quelli ottenuti tramite procedure di confisca, e l’operazione sembrava ormai scontata.
Prima di emanare l’ordine, il presidente Trump aveva addirittura annunciato l’intenzione di procedere con una riserva strategica crypto che includesse XRP, SOL e ADA insieme a BTC ed ETH.
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