Usa: NO del Senato alle politiche anti-crypto sulla custodia
Di Davide Grammatica
Il Senato Usa si è schierato per l’abrogazione del SAB 121, la proposta normativa anti-crypto della SEC per i termini di custodia delle società crypto
Svolta negli Usa sulle normative crypto
Il Senato Usa, in coda alla Camera dei rappresentanti, ha votato contro lo Staff Accounting Bulletin No. 121, ovvero la proposta normativa della SEC per le nuove regolamentazioni da applicare alle società che detengono criptovalute.
Il SAB 121 imponeva la registrazione in bilancio delle criptovalute detenute per conto dei clienti, con importanti implicazioni contabili a sfavore di tutto il settore crypto (e per le banche). I legislatori repubblicani si erano fin da subito schierati contro una politica che non sembrava passare da un corretto percorso normativo, e anche il Government Accountability Office ha riconosciuto gli errori della SEC.
Nel voto espresso nelle ultime ore, anche diversi deputati democratici (una dozzina) si sono uniti contro il SAB 121, con 60 voti contro 38 a favore della risoluzione. Chuck Schumer (leader della maggioranza al Senato), per esempio, si opposto al proprio partito.
Tra i senatori più contrari, Cynthia Lummis, che ha definito la norma un “vero disastro”, nonché una regolamentazione inutile per proteggere i consumatori.
“Questa è una vittoria per l’innovazione finanziaria e un chiaro rimprovero al modo in cui l’amministrazione Biden e il presidente Gary Gensler hanno trattato le criptovalute”, ha dichiarato la Lummis.
Non è ancora finita, si aspetta Biden
“È chiaro che c’è una schiacciante opposizione al SAB 12”, ha sottolineato, invece, il deputato repubblicano Kyle Flood. “E invito il presidente Joe Biden a riconsiderare la sua precedente dichiarazione di intenti di porre il veto alla risoluzione, per garantire che la SEC inverta la rotta e metta l’America sulla strada della crescita”.
La risoluzione, infatti, non avrebbe comunque raggiunto i voti necessari per impedire il veto del presidente. E proprio Joe Biden, in precedenza, ha affermato che lasciare che la normativa venga rimossa comprometterebbe “il lavoro per proteggere gli investitori nei mercati crypto e per salvaguardare il sistema finanziario più ampio”.
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