WLFI: il progetto crypto di Trump parte col piede sbagliato
Di Davide Grammatica
La piattaforma World Liberty Financial, supportata da Donald Trump, è finita offline durante le fasi di vendita del token nativo WLFI
Primi ostacoli per WLFI
L’avventura di Donald Trump nel mondo DeFi (se possiamo definirla così) è iniziata con diverse difficoltà. La piattaforma World Liberty Financial è infatti finita offline (lo è tutt’ora, dopo diverse ore) in concomitanza alla vendita iniziale del token nativo WLFI.
Si è parlato, fin dall’inizio, di un problema derivato dall’eccessivo traffico registrato sul sito, ma col passare del tempo si è finiti a ipotizzare che l’interruzione del servizio possa derivare da un problema strutturale.
Il token WLFI, che in queste prime fasi del progetto non sarà negoziabile (e le cui funzioni saranno relegate alla governance del protocollo), sarebbe stato distribuito solo a poche migliaia di utenti, a fronte di oltre 100mila persone in whitelist.
Gli utenti rimangono in attesa
Stando ai dati raccolti da Etherscan, a causa del crash del sito il numero di holder starebbe crescendo molto lentamente, per un inizio non proprio promettente per uno dei progetti più chiacchierati degli ultimi mesi.
Il wallet che raccoglie le vendite detiene oltre $5 milioni in vari asset, più 47,5 miliardi di WLFI. E le uniche transazioni riguardano per l’appunto il token nativo. Fino ad ora, nessun membro della famiglia Trump ha rilasciato dichiarazioni nel merito, e tutti gli utenti interessati sono ancora in attesa di delucidazioni rispetto al blocco del sito, che nome annunciato nelle scorse settimane dovrebbe diventare un nuovo punto di riferimento nel mondo dei servizi di prestito crypto.
Eric Trump, lo scorso agosto, ne aveva parlato come del nuovo “sportello unico per la DeFi in tutto il mondo”.
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