Arrivano i BitBond: un’assist di VanEck a Trump
Di Davide Grammatica
Il BitBond unisce i titoli del Tesoro con l’esposizione a Bitcoin, e secondo VanEck potrebbe supportare gli Usa nel rifinanziamento del debito

L’ultima mossa di VanEck
Nella cornice dello Strategic Bitcoin Reserve Summit 2025, Matthew Sigel, responsabile per la ricerca negli asset digitali di VanEck, ha presentato i BitBond, ovvero un nuovo prodotto finanziario che unisce i titoli del Tesoro con l’esposizione a Bitcoin.
Questi consisterebbero in un grande opportunità per gli Stati Uniti, che attirerebbero più facilmente investitori globali offrendo un’esposizione parziale a BTC, contribuendo al contempo a combattere l’innalzamento del debito pubblico.
La formula del BitBond consiste in obbligazioni decennali composte per il 90% da titoli di Stato tradizionali e per il 10% da Bitcoin. In caso di un crollo di BTC, il governo risparmierebbe denaro anche solo vendendo questi titoli con una cedola dell’1%, mentre nel caso di un rally della prima criptovaluta gli investitori otterrebbero il pieno guadagno fino a un rendimento massimo del 4,5% annuo. Gli eventuali profitti eccedenti sarebbero, nel caso, divisi 50/50 con il governo.
The U.S. needs to refinance $14T in debt. Investors want protection from inflation + asset debasement.
Enter BitBonds:
📎 90% Treasury + 10% BTC
📎 Full BTC upside until 4.5% annual return.
📎 50/50 BTC upside split thereafter
An aligned solution for mismatched incentives. https://t.co/gmkKLs7PsO pic.twitter.com/rZEJZ1Fb2B— matthew sigel, recovering CFA (@matthew_sigel) April 15, 2025
BTC sempre più attraente per la finanza pubblica?
Secondo Sigel, il Tesoro sarebbe obbligato dal contesto macro (tassi di interesse ancora alti) a trovare nuove soluzioni per rendere i suoi titoli più attraenti. E Bitcoin, che ancora conserva la fama di una copertura (ancora potenziale, ad oggi) contro l’inflazione, potrebbe fungere da incentivo per una nuova fascia di investitori.
D’altra parte, i BitBond sarebbero più rischiosi delle obbligazioni tradizionali. Il rovescio della medaglia, secondo VanEck, è che BTC dovrebbe mantenere un tasso di crescita composito elevato per consentire agli investitori di raggiungere il break-even con cedole basse.
Con il rinnovato entusiasmo dell’amministrazione Trump per le criptovalute, queste idee sembrano sempre meno utopiche e sempre più vicine a diventare strumenti concreti di gestione finanziaria pubblica.
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