Asset tokenizzati: accordo “trilionario” tra Goldman e BNY Mellon
Di Davide Grammatica
I money market fund potrebbero presto sbarcare sulla blockchain grazie a un nuovo progetto di Goldman Sachs e Bank of New York Mellon

Wall Street rilancia sulla tokenizzazione
Il cuore del sistema finanziario tradizionale potrebbe presto sbarcare su blockchain. Questo, grazie all’iniziativa diretta dei colossi Goldman Sachs e Bank of New York Mellon, che hanno avviato un nuovo progetto per la tokenizzazione dei money market fund (settore de 7mila miliardi di dollari) cambiando marcia nel processo di integrazione tra finanza tradizionale e tecnologia blockchain.
Attraverso una nuova infrastruttura, BNY Mellon “tokenizzerà” le quote dei fondi direttamente sulla rete GS DAP di Goldman Sachs. Gli investitori istituzionali potranno così sottoscrivere e riscattare le quote tramite LiquidityDirect, la piattaforma di gestione della liquidità di BNY, mentre la proprietà sarà registrata onchain tramite ledger privato.
Le quote tokenizzate (ribattezzate “mirror”) permettono operazioni 24/7 e maggiore mobilità dei collateral, superando le limitazioni degli attuali mercati MMF, spesso vincolati a orari bancari e flussi manuali.
L’iniziativa include prodotti di protagonisti del settore come BlackRock, Fidelity e le stesse GS e BNY tramite la sua divisione Dreyfus.
La rivoluzione possibile grazie alle normative
Per Mathew McDermott, responsabile globale degli asset digitali di Goldman, i fondi del mercato monetario tokenizzati saranno una rivoluzione. “Potranno essere usati come collaterale altamente liquido in tempo reale”, ha dichiarato. “E sbloccando nuove funzionalità per la finanza istituzionale”.
Il potenziale, insomma, sembra enorme, anche alla luce dei recenti trend. La tokenizzazione ha già attratto asset manager di primo piano BlackRock e Franklin Templeton, e i loro prodotti onchain BUIDL e BENJI hanno superato $3 miliardi in AUM. Il valore totale degli asset reali tokenizzati (RWA) nella DeFi, invece, ha già superato $10.7 miliardi.
L’iniziativa arriva a pochi giorni dalla firma del GENIUS Act da parte del presidente Trump, e questo non sembra certo un caso.
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