Aumentano i fallimenti negli Usa: occasione per Bitcoin?
Di Davide Grammatica
Le dichiarazioni di fallimento negli Usa toccano i livelli delle crisi del 2008/2020 e, davanti a un possibile crollo del mercato azionario, Bitcoin avere un ruolo fondamentale
Bitcoin e l’aumento dei fallimenti
Inflazione, crisi del debito e vulnerabilità del dollaro stanno mettendo in questa epoca a dura prova la stabilità del mercato finanziario, a partire proprio dal suo cuore pulsante: gli Usa.
A tutti gli elementi che compongono questo scenario, e che sembra giustificarlo, si aggiunge poi un dato curioso, ovvero l’aumento vertiginoso delle dichiarazioni di fallimento nel paese. Un aspetto che sembrerebbe non direttamente legato a una crisi finanziaria, ma i cui livelli hanno raggiunto quelli corrispondenti a due importanti crisi, ovvero la Grande Recessione del 2008 e l’avvento della pandemia COVID-19 del 2020.
A riportarlo è stato WhaleWire, un un post su X, e tali dati sarebbero rilevanti proprio perché ricalcano dinamiche già verificatesi in passato, in corrispondenza di un crollo del mercato azionario.
Allo stesso tempo, aumentano sempre di più gli analisti che mettono Bitcoin al centro di questo dibattito. Sostenendo che BTC sia il futuro non solo in quanto asset alternativo, ma come principale soluzione al problema rappresentato della debolezza del dollaro.
Il famoso investitore Robert Kiyosaki, per esempio, considera BTC come risposta (per proteggersi finanziariamente) al fatto che il dollaro non possa più essere la valuta di riserva del mondo, e che sia iniziata la “fine dell’Impero americano”.
Addirittura, Kiyosaki consiglia esplicitamente di investire subito in Bitcoin, insieme ad altri asset intesi come “riserva di valore” quali oro e argento, in quanto gli asset sarebbero ancora scambiati a un prezzo scontato.
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