Al via in Australia il nuovo quadro normativo crypto
Di Davide Grammatica
L’Australia ha introdotto un nuovo quadro normativo per gli scambi commerciali in criptovaluta, all’interno del rinnovamento del sistema di pagamento del paese
La nuova regolamentazione
Il governo australiano ha iniziato un percorso di rinnovamento dei sistemi di pagamento del paese, il quale prevede, più nello specifico, una nuova regolamentazione per le criptovalute.
Il governo, secondo le parole di Jane Hume, ministro australiano per l’economia digitale, consentirà ai cittadini di investire in modo sicuro in risorse crypto in Australia, introducendo un sistema di licenze per gli exchange. Ma non solo, perché il nuovo quadro normativo comprenderà anche specifiche sulla tassazione, protezione da eventuali frodi, e strumenti di monitoraggio per banche digitali e CEX.
L’operazione, sempre secondo il ministro Hume, funge da segnale ai cittadini, che ora potranno fidarsi, col supporto dello stato, dei servizi crypto a cui decidono di approcciarsi. E qualsiasi società del settore crypto in Australia, proprio per questo, dovrà sottoporsi a un percorso di verifica, per ottenere un “badge di approvazione”.
Prospettive future
Josh Frydenberg, ministro del tesoro australiano, parlò di imminenti riforme normative già a dicembre, affermando come il governo di Scott Morrison (primo ministro), mirasse ad apportare significativi miglioramenti ai sistemi di pagamento.
“Se non riformiamo le attuali linee guida, sarà la Silicon Valley a determinare il destino del nostro sistema di pagamento”, dichiarò Frydenberg. “L’Australia deve mantenere la sovranità sulla sua infrastruttura di pagamento”.
E per quanto riguarda il settore crypto, il primo passo consiste nell’emanazione di una nuova legislazione che stabilisca nuovi accordi di custodia per gli exchange centraliazzati.
Come spiega il ministro Hume, “la strategia vuole garantire che gli investitori che conservano i loro fondi in un exchange possano sempre accedervi, istituendo nuovi standard di custodia”. E il ruolo del governo, in questo processo, sarà promuovere la crescita del settore tutelando la “fiducia” tra gli investitori e le società che offrono servizi crypto.
Nel frattempo, la Commonwealth Bank of Australia (CBA) ha indicato esplicitamente la sua intenzione di entrare nel mercato delle criptovalute, e ha annunciato che, a partire dal prossimo novembre, inizierà a offrire ai clienti l’opportunità di acquistare, vendere e archiviare risorse digitali, tramite la sua app Commbank. E la stessa banca ha giustificato questa decisione come conseguenza naturale della crescita del settore crypto.
“Al momento in cui scriviamo, circa 700mila dei nostri clienti stanno attivamente trasferendo denaro diversi exchange di criptovalute”, ha dichiarato Sophie Gilder, direttrice blockchain e risorse digitali della CBA. “Le riforme dei pagamenti e delle criptovalute del governo rafforzeranno la posizione dell’Australia come uno dei paesi leader nel mondo”.