Bankitalia ancora contro Bitcoin: “I divieti non bastano”
Di Davide Grammatica
Fabio Panetta, governatore di Banca d’Italia, si scaglia di nuovo contro Bitcoin e stablecoin: “Un pericolo per tutto il sistema finanziario”

Panetta vs Bitcoin: la nuova puntata
Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere Fabio Panetta, prima alla BCE e oggi governatore di Banca d’Italia, tramite le sue periodiche invettive contro Bitcoin e l’industria delle criptovalute.
È uno dei maggiori esponenti della “corrente” anti-Bitcoin presente nelle istituzioni europee, e non poteva mancare di criticare la prima criptovaluta nell’ultima “Relazione annuale” di Banca d’Italia.
Il governatore ha sottolineato ancora una volta quanto il settore rappresenti un rischio per risparmiatori, banche e l’intero sistema finanziario. E come nemmeno divieti e normative siano sufficienti per arginare questi rischi.
Secondo Panetta, la soluzione deve essere più “ambiziosa”, e soprattutto condivisa a livello internazionale.
Evidentemente, realtà come gli Usa giocano contro questo approccio, ma per certi versi anche l’Ue, che con il MiCA ha legittimato l’intero settore.
Ci si preoccupa, in primo luogo, che gli investitori “confondano” le criptovalute con prodotti regolamentati e garantiti, con gravi conseguenze in caso di perdite.
È, in altri termini, “un gioco che non vale la candela”, visto che lo stesso Panetta riconosce, allo stesso tempo, la necessità di una trasformazione digitale dei pagamenti.
Bankitalia pro euro digitale
La soluzione del governatore sarebbe, come dichiarato più volte in passato, investire nello sviluppo dell’euro digitale, una “risposta concreta e strategica per offrire uno strumento di pagamento sicuro, efficiente e accessibile, mantenendo il ruolo centrale della moneta emessa dalla banca centrale”. E, soprattutto, un’alternativa “controllabile” allo sviluppo delle stablecoin.
In Italia, per quanto il settore crypto sia ancora marginale nelle strategie di espansione delle varie istituzioni finanziarie, l’interesse è in crescita. Si pensi per esempio a Intesa Sanpaolo, che a gennaio ha eseguito un “test” con l’acquisto di un milione di euro in BTC, e che nel 2023 Intesa ha istituito un proprietary desk di trading per gli asset digitali.
Panetta si auspica, in sostanza, una cooperazione internazionale più incisiva, e l’Ue sarebbe ancora nella posizione ideale per assumere un ruolo guida nel definire regole comuni e meccanismi di vigilanza efficaci.
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