Base: è boom di transazioni sul Layer-2 grazie a Friend.Tech
Di Davide Grammatica
Sull’onda dell’hype intorno a Friend.Tech, il Layer-2 Base ha registrato un livello di transazioni medie al secondo (TPS) superiore a tutti i competitor
Base vola grazie a Friend.Tech
Il nuovo Layer-2 Base, live da pochi giorni, ha già registrato, come riporta il portale l2beat numeri record sull’onda dell’hype per Friend.Tech. Nello specifico, la rete supportata da Coinbase ha segnato una media di di 15,88 transazioni al secondo (TPS) nelle ultime 24 ore, battendo quindi rivali quali Arbitrum e Optimism, e addirittura Ethereum stessa.
La cifra è anche il risultato di una crescita del 156% nell’ultima settimana, con sempre più utenti (ormai più di 100mila) in cerca di “inviti” per il nuovo esperimento “SocialFi” Friend.Tech, che permette di scambiare “azioni” (ora, in verità, chiamate “keys”) legate ai profili Twitter di personaggi pubblici e non.
Il total market value (TVL) stesso di Base, nonostante una fase ribassista del mercato, ha registrato una forte crescita, con 188 milioni di dollari che si spostano principalmente sul DEX BaseSwap e il bridge Stargate.
In più, tutto il contesto non fa che avvicinare sempre più protocolli alla rete, come la piattaforma Synthetix e Arkham Intelligence.
Il Layer-2 può quindi godere di una mini-bullrun, con sempre più progetti interessati a una migrazione sulla chain, in controtendenza a un mercato che invece non fa che mettere in ginocchio la concorrenza.
Da quando la mainnet è stata lanciata, su Base sono state effettuate giù più di 11,7 milioni di transazioni. Un successo amplificato, per certi versi, anche dall’assenza di un token nativo sul protocollo, tradizionalmente l’elemento principale per attirare l’utenza.
Da capire, a questo punto, se il successo non abbia attirato le attenzioni anche della SEC, di solito molto attenta a queste situazioni, e a maggior ragione per il fatto che lo scambio di “azioni” (o “share”) su Friend.Tech sia facilmente associabile allo scambio di “beni finanziari”. Il cambio di nome in “keys”, infatti, è sembrato a molti un tentativo di smarcarsi dall’attività dell’agenzia di regolamentazione.
Seguici sui nostri canali YouTube e Telegram: troverai tanti altri aggiornamenti, tutorial e approfondimenti per essere sempre sul pezzo!