L’ordine esecutivo di Biden risveglia il mercato crypto
Di Davide Grammatica
Joe Biden ha emesso un ordine esecutivo per l’istituzione di nuove normative in ambito finanziario. A tema: il “futuro del denaro” e le criptovalute, che accolgono la notizia
I dettagli dell’ordine esecutivo
Già da qualche giorno, varie testate americane, tra cui Reuters, annunciavano un imminente ordine esecutivo attinente al mercato crypto da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
E nella notte tra l’8 e il 9 marzo, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha inavvertitamente confermato queste indiscrezioni, pubblicando delle osservazioni che hanno rivelato l’avvio di una procedura di regolamentazione del mercato degli asset digitali. Con, è bene sottolineare, “un approccio costruttivo”, aspetto che ha fatto rimbalzare il mercato.
Più nello specifico, Biden ha richiesto al Dipartimento del Tesoro, al Dipartimento del Commercio e ad altre agenzie chiave dell’amministrazione americana, di preparare rapporti sul “futuro del denaro” e sul ruolo che svolgeranno le criptovalute.
Perché, a fronte di un mercato crypto che ha superato la capitalizzazione di 3 bilioni di dollari lo scorso novembre, è necessaria una rinnovata supervisione dell’ambito, per garantire sicurezza nazionale, stabilità finanziaria e competitività. Oltre che per scongiurare la crescente minaccia del crimine informatico.
Dal punto di vista degli analisti, l’ordine esecutivo è invece anche un netto riconoscimento dell’importanza del settore crypto, che potrebbe determinare importanti cambiamenti per gli Usa e per i sistemi finanziari globali in generale.
Il dollaro digitale
Uno dei temi fondamentali non poteva non toccare l’ambito CBDC, ovvero la stablecoin di stato, erogata direttamente dalla banca centrale. Già altri stati nel mondo hanno avviato questa soluzione, e sembrerebbe che anche gli Usa vogliano valutarne la realizzazione di un’infrastruttura tecnologica. Necessaria per una potenziale valuta digitale della banca centrale statunitense.
La questione, oltre ad altre indiscrezioni, fu già sollevata dalla Federal Reserve al Congresso, lo scorso gennaio, che denunciava come, per la realizzazione effettiva di un dollaro digitale, ci sarebbero voluti anni. Tuttavia, le analisi dei funzionari di stato sono andate avanti, pur guardando alla questione con cautela, dato il ruolo che il dollaro svolge come valuta di riserva primaria del mondo.
L’ordine di Biden spinge quindi la FED a continuare gli sforzi di ricerca e sviluppo nelle crypto, anche perché sono già nove i paesi nel mondo ad aver lanciato valute digitali della banca centrale, e altri 16, inclusa la Cina, hanno iniziato lo sviluppo.
Inoltre, richiederà alle agenzie, tra cui la Securities and Exchange Commission e il Consumer Financial Protection Bureau, di esaminare le questioni del rischio sistemico e della protezione dei consumatori, fattori chiave nell’approccio alle criptovalute.
Un altro obbiettivo primario, a questo punto, sembra quindi essere effettivamente correggere le inefficienze nell’attuale sistema di pagamento degli Stati Uniti, e aumentare l’inclusione finanziaria. Si pensi, per esempio, che il 5% degli americani non hanno conti bancari, a causa delle commissioni elevate.
Un vero e proprio approccio “olistico” alle risorse digitali, che coinvolge tutte le competenze e autorità degli Usa, come mai prima d’oggi.
La reazione dei mercati
La notizia non è passata inosservata, e infatti il mercato crypto ha registrato un bel rimbalzo, risollevato da un moto di ottimismo e buoni propositi. Solo Bitcoin, nel corso della notte, è salito di quasi il 7% a 41mila dollari, le principali alt-con, come ETH, SOL e LUNA, hanno seguito il suo esempio.
Al secondo posto per crescita nel mercato (dopo Monero) c’è infatti Terra (LUNA), in rialzo del 17% nella giornata, dopo un 8% nell’ultima settimana e con una capitalizzazione di mercato totale di 35,3 miliardi di dollari.
La total market cap delle crypto ha invece toccato i 1.840 miliardi di dollari, ed è aumentata del 6%-7% in una sola giornata. Come del resto è aumentato anche il volume di scambio, dell’8,5%.