Binance accusa ChatGPT di “diffamazione”
Di Davide Grammatica
Binance ha sostenuto di star subendo una campagna diffamatoria a mezzo chatbot AI (tra cui ChatGPT) volta a danneggiare la reputazione dell’exchange
Binance accusa ChatGPT
Binance ha affermato recentemente di essere al centro di una una campagna di disinformazione. E nello specifico, sostiene come l’utilizzo di chatbot AI sia funzionale alla diffusione di fake news nei confronti dell’exchange. Inoltre, la questione riguarderebbe “uno sforzo più ampio” per rovinare la sua reputazione e influire negativamente sulle relazioni commerciali.
Il CEX si aggiunge così a chi già ha sollevato alcune preoccupazioni sulle conseguenze dell’utilizzo di chatbot avanzati. Effettivamente, infatti, questi sistemi AI possono possono fornire tutti gli strumenti necessari alla diffusione di informazioni false, manipolando così l’opinione pubblica. ChatGPT, essendo il principale attore in questo campo, è finito subito al centro dell’attenzione.
L’exchange ha quindi adottato diverse misure per contrastare la diffusione di queste presunte fake news, tra cui contattare direttamente media e rappresentanti politici fornendo le prove di questa attività “diffamatoria”. Ma anche lavorare a stretto contatto con team legali per trovare rimedi a questa campagna, se orchestrata da qualcuno.
Il futuro dell’AI
Le conseguenze saranno poi rilevanti anche per tutto il resto dell’industria. Del resto, in qualità di leader di mercato, Binance può fungere da esempio per molte altre aziende crypto, specialmente sul come muoversi in circostanze del genere.
Non si esclude, inoltre, che proprio le aziende saranno costrette a investire di più nella sicurezza informatica, oltre che a collaborare maggiormente con le autorità di regolamentazione in cambio di maggiore tutela.
Una campagna di disinformazione basata sull’AI, nel caso, richiederebbe infatti un approccio collaborativo tra tutte le parti interessate. A partire dagli stessi sviluppatori AI, passando per esperti di sicurezza informatica e responsabili politici, fino ai media.
Si auspica quindi per il futuro l’elaborazione di nuove strategie che garantiscano un uso “etico” dell’AI, per ridurne il più possibile il rischio di un uso improprio.
Lo sviluppo di quadri normativi internazionali, probabilmente, sarà decisivo per definire il futuro dell’AI, con nuove linee guida per i dev che non compromettano l’innovazione di questa tecnologia.
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