Binance: revocata la licenza per i derivati in Australia
Di Luca Boiardi
Binance ha subito la revoca della sua licenza australiana per erogare prodotti derivati dal regolatore locale. Ecco perché e cosa comporta.
Binance: Stop ai derivati in Australia
Per poter fornire il trading di strumenti derivati nelle principali giurisdizioni mondiali serve una licenza ben specifica, erogata dal regolatore locale.
Nonostante le criptovalute non siano di fatto classificate ancora come strumento finanziario nella maggior parte del mondo, lo stesso non vale per i derivati, che lo sono in tutto e per tutto.
In quanto tali, devono sottostare ad alcune specifiche regole, spesso diverse tra Paese e Paese.
In Europa, ad esempio, vige la normativa Mifid II, che impone leve massime e classificazione degli utenti con distinzione tra retail e professional.
La storia con l’Australia è stata turbolenta: in passato i derivati di Binance erano già stati sospesi, per poi essere riautorizzati dal regolatore 10 mesi dopo ed infine nuovamente sospesi da oggi.
Vediamone le motivazioni
Motivazioni della sospensione e conseguenze
Le ragioni della sospensione della licenza, come trapela dal comunicato ufficiale dell’ASIC (il regolatore Australiano), derivano dalle accuse mosse recentemente dalla CFTC americana.
Inoltre, riporta il comunicato, stanno portando avanti indagini per comprendere se veniva eseguita nel modo corretto la distinzione tra clienti retail e professionisti, in quanto i primi hanno degli specifici diritti sotto la legge australiana.
Il regulator australiano è sempre stato molto pignolo, ed al minimo alert fa un passo indietro.
Questo comporta, localmente, la chiusura forzata di tutte le posizioni sui derivati entro il 21 Aprile 2023.
Il provvedimento non riguarda invece il mercato SPOT, per il quale Binance può continuare ad operare anche in Australia.
Seguiranno aggiornamenti in caso di novità!