Bitcoin AFFONDA: il lunedì nero del 7 aprile 2025
Di Davide Grammatica
Una giornata storica in negativo: Bitcoin brucia $25 mld in 24h crollando sotto gli $80k, per un mercato che va anche peggio in risposta alla politica commerciale di Trump

Lunedì nero per BTC
Sembrava resistere, ma alla fine ha mollato anche BTC. In un contesto in cui i mercati globali soffrono significativamente la guerra commerciale inaugurata da Trump, anche Bitcoin alla fine ha perso il sostegno degli $80k, sprofondando in seguito anche sotto i $75k.
Si riconferma la stretta correlazione tra la prima criptovaluta e il mercato azionario, e sarà curioso osservare se questa resisterà anche in un contesto economico globale in peggioramento.
Pesa su BTC, oltre alle incertezze dei mercati, l’aumento delle perdite non realizzate degli investitori, al loro massimo degli ultimi 8 mesi. Il contesto è ormai quello di una “capitolazione” in cui, pur allentandosi la pressione di vendita, il sentiment ribassista potrebbe persistere a lungo.
Le perdite, del resto, sono state enormi. Secondo l’indicatore IOMAP, in 24 ore sarebbero stati bruciati oltre $25 miliardi, con 330.850 BTC acquistati nell’intervallo di prezzo tra $78.951 e $81.884. In questo momento BTC risulta essere a intorno ai $75k, e in pochi sembrano vedere condizioni favorevoli per guadagni a breve termine.
La ricerca di un supporto
Dove potrebbe essere il “dip”? Dopo un crollo di oltre il 9% in 24 ore, le perdite degli investitori sono state decisamente importanti. E i supporti chiave, come quello dei $ 76.741 sono già stati persi.
La vulnerabilità a ulteriori cali, in questo momento, risulta evidente, e anche eventuali rialzi nel breve non scongiurerebbero nuovi ribassi. Tutto dipende dalle condizioni macroeconomiche, che se peggiorassero potrebbero schiacciare BTC ulteriormente.
L’unico modo per invalidare prospettive ribassiste sarebbe riconquistare gli $80k e rivendicare gli $ 82.503 come supporto, ma in questo momento in pochi sembrano sperarci.
Le sorprese però sono sempre dietro l’angolo, sia per quanto riguarda Bitcoin, sia per quanto riguarda Trump. Nell’amministrazione Usa e tra i sostenitori del presidente sembra esserci già chi, come il celebre imprenditore Bill Ackman, spingerebbe per una sospensione dei dazi, e anche per questo il futuro è sempre più incerto.
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