Bitcoin e crypto: nottata turbolenta. Che sta succedendo?
Di Luca Boiardi
Bitcoin e crypto stanno vivendo ore turbolente: pump di ieri pomeriggio, inciampo di ieri sera e recupero parziale di stanotte. Che succede?
Bitcoin in piena turbolenza
È iniziato tutto ieri, con un pump che ha riportato Bitcoin sopra i 30.000$ mostrando domanda su un supporto importante: la zona 27.000.
Questa reazione era molto positiva, ma essendo concentrata necessitava di conferme.
La abbiamo analizzata proprio ieri, qua puoi leggere l’analisi del pump iniziale dove riportavamo: “Primo segno da osservare: chiusura di oggi, soprattutto rispetto ai 28.600$”.
Ecco: giusto prima della chiusura della candela giornaliera, il pump è stato interamente assorbito, chiudendo a 28.400$.
Considerando che il massimo della candela era sopra i 30.000 (e il minimo, toccato per poco, era di 27.200), c’è un bel po’ di turbolenza, non credi?
Cerchiamo di capire cos’è successo.
Cosa ha scatenato pump e ritracciamento?
Il pump, come abbiamo osservato nel video di ieri sera, ha avuto come catalyst principale il rischio di fallimento bancario, nuovamente percepito su First Republic Bank.
Ciò, come riporta questo articolo di Bloomberg, potrebbe influenzare la decisione sui tassi della FED di settimana prossima verso una pausa sui rialzi prematura.
Tuttavia il movimento di breve si è rivelato inefficiente, fomentato da liquidazioni e molto manipolato.
Qualcuno ha addotto come scusa al ritracciamento un alert inviato da Arkham Intelligence che avrebbe segnalato potenziali dump da parte di MtGox e del Governo USA, ma l’alert è stato inviato dopo il dump (e poi tra l’altro si è rivelato falso).
Di fatto, si tratta di meri movimenti speculativi, inutili da giustificare a posteriori con notizie particolari.
Il grafico dell’Open Interest parla più di mille parole:
1 miliardo di dollari di posizioni aperte (pari al 15% dell’OI totale) è stato spazzato via in un’ora, accompagnato da una cascata di liquidazioni che rivelano quanto il movimento a rialzo è stato iperesteso.
Che succederà ora?
Paradossalmente, la candela di ieri di per se non cambia nulla sulle nostre analisi precedenti.
Ieri stesso abbiamo sottolineato l’importanza dell’attendere conferme sul giornaliero, ma anche sul settimanale prima di cantare eventualmente vittoria.
Ricordate? Prima di chiamare il ritracciamento finito dobbiamo assorbire l’origine del dump all’apertura della settimana scorsa (30.300), e dobbiamo farlo con una chiusura settimanale superiore.
Altrimenti, rimaniamo in lotta con i supporti/resistenze minori (su TF D) per capire quale struttura di breve si formerà e dove si paleserà domanda sufficiente.
Il recupero dei 28.600$, in tal senso, se confermato su D, sarebbe comunque un interessante segno di domanda che si fa vedere.
Ma aspettiamo le dovute conferme, non facciamoci prendere dalla fretta (e dalla FOMO) ed evitiamo di impazzire sui time frame intra day, che sono pieni di rumore!
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