Bitcoin: il saldo sugli exchange è il più basso dal 2018
Di Davide Grammatica
L’offerta di Bitcoin sugli exchange ha toccato i livelli più bassi dal 2018, toccando, secondo i dati on-chain, solamente il 6,4% dell’offerta totale
Bitcoin lascia gli exchange
L’offerta di Bitcoin sugli exchange è ormai da tempo entrata in un trend ribassista, con gli investitori che hanno aumentato i flussi in uscita dai CEX verso piattaforme decentralizzate e in wallet non-custodial.
Molto spesso, quando è in aumento, l’indicatore dell’offerta sugli exchange può preannunciare movimenti ribassisti, essendo la vendita uno dei uno dei motivi principali per cui un investitore deposita i propri token. D’altra parte, l’abbassamento dei valori dell’indicatore può implicare che gli holder stiano ritirando i loro BTC per accumularli.
L’offerta di Bitcoin sugli exchange, ad ogni modo, è in costante calo da alcuni anni, e ciò significa che gli investitori prelevano costantemente le loro coin dai CEX.
Durante l’ultimo trend rialzista, la metrica ha invece lateralizzato, segnalando proprio l’opportunità colta da parte degli investitori di realizzare nuovi profitti.
BTC è sempre più “decentralizzato”
Il FUD recente intorno al settore crypto ha invece fatto ripartire l’indicatore attraverso una traiettoria discendente, a maggior ragione a seguito delle cause a Binance e Coinbase da parte della SEC.
Gli utenti hanno effettuato ingenti prelievi di BTC, ma se nel breve è semplice interpretare il dato rispetto ai fondi degli exchange, un po’ più complesso è quando si vuole allargare l’analisi a una visione a lungo termine.
Si potrebbe dire, per sintetizzare, che il trend ribassista è causato da una costante spinta degli investitori verso soluzioni di auto-custodia. Il che, si per sé, è un fattore positivo per tutto l’ecosistema, molto sensibile alle debacle di pochi ma grandi player del mercato.
E lo ha dimostrato il 2022, con il fallimento di 3AC e FTX. Più piccola è la quota detenuta da un determinato soggetto, quindi, minore sarà l’effetto domino nel caso di una crisi.
Ad oggi, la quota di Bitcoin detenuta da exchange centralizzati è del 6,4% dell’offerta totale. Ma solo nel 2020 questa toccava il 16%.
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