Bitcoin: Tesla mantiene le partecipazioni anche nel Q4 2023
Di Davide Grammatica
Le partecipazioni di Tesla in Bitcoin rimangono stabili anche nel Q4 2023, fisse a 9.720 BTC e pari a circa 387 milioni di dollari
Tesla: tutto fermo fronte BTC
L’ultimo rapporto sugli utili di Tesla ha lasciato intendere come l’azienda non abbia toccato la sua quota di partecipazione in Bitcoin, ferma ormai dal Q2 2022 a 9.720 BTC, oggi pari a circa 387 milioni di dollari.
Lo si capisce perché nell’ultimo report sul bilancio non è stata segnalata alcuna transazione, con nessuna operazione, quindi, né in entrata né in uscita. In questo modo, Tesla rimane al quarto posto tra le “public company” con maggiori partecipazioni in Bitcoin, dopo MicroStrategy, Galaxy Digital e Marathon Digital.
Tesla è entrata nel mercato crypto nell’ormai lontano febbraio 2021, con l’acquisto di ben 43.000 BTC che hanno alimentato la storica bullrun dello stesso anno. Tuttavia, sempre Tesla ha venduto il 75% delle sue partecipazioni iniziali nella primavera 2022, in via ufficiale per aumentare le proprie disponibilità in un contesto economico incerto nel post-covid.
Per un breve periodo l’azienda ha addirittura accettato pagamenti in BTC per le proprie autovetture, ma questa possibilità è stata interrotta dopo pochi mesi, a detta del ceo Elon Musk, a causa dell’impatto ambientale del mining.
Molti investitori, per tutti questi aspetti, considerano il rapporto tra azienda e prima delle criptovalute come “incoerente”. Di sicuro, è un rapporto strano con l’industria, visto che, paradossalmente, per alcuni prodotti accessori è invece accettata Dogecoin (DOGE) come metodo di pagamento.
BTC ancora condizionato da Tesla?
Le scelte dell’azienda in rapporto alle proprie partecipazioni in BTC potrebbero non impattare il prezzo dell’asset come un tempo. Tuttavia, la community è sempre attenta alle mosse di Elon Musk, che rimane nonostante tutto una potenziale mina vagante nel settore con le sue dichiarazioni/mosse.
Curioso notare, ad ogni modo, che il disimpegno totale dell’azienda nei confronti di Bitcoin non si sia realizzato, nonostante una politica “green” che sembra andare contro le fondamenta infrastrutturali dell’asset.
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