Bitwise lancia la prima campagna adv dell’ETF spot Bitcoin
Di Davide Grammatica
Bitwise anticipa la concorrenza lanciando la prima campagna pubblicitaria dell’ETF spot Bitcoin, con protagonista Jonathan Goldsmith
L’ETF Bitcoin è già in TV e sui social
Con la sua nuova campagna pubblicitaria, il gestore patrimoniale Bitwise ha deciso di anticipare la concorrenza nella corsa agli ETF spot Bitcoin con una nuova réclame che vede protagonista Jonathan Goldsmith, l’uomo “più interessante del mondo” diventato celebre nell’aver prestato il volto al marchio della birra Dos Equis.
Il riferimento “Bitwise è interessante”, su cui si concentra lo spot, gioca proprio su questo, e rappresenta il primo passo degli istituzionali nella pubblicizzazione del nuovo prodotto finanziario sui canali multimediali mainstream.
La nuova campagna apparirà su canali TV, social e digitali, con una presenza massiccia sulle piattaforma CNBC, Bloomberg e Fox Business Network.
Prima ancora che la SEC si decida definitivamente sugli ETF, quindi, per Bitwise la strada da percorrere sembra chiara, e scommette in anticipo sullo sbarco di Bitcoin e delle crypto nella finanza tradizionale.
Ad ora, le richieste sono ancora in attesa della risposta della SEC, ma le stime indicano che entro il 10 gennaio si avrà l’approvazione, una pietra miliare (nel caso) per il settore delle risorse digitali.
Gli ETF dietro la porta
L’interesse di giganti di Wall Street come BlackRock, Invesco e Fidelity sembra aver risolto una questione che si tirava avanti da almeno dieci anni, e che ora potrebbe aprire le porte a nuovo capitale “istituzionale” nel settore.
Nel mentre, anche i prodotti “futures” BTC hanno registrato afflussi significativi, come il ProShares Bitcoin Strategy ETF (BITO), che ha superato i 1,5 miliardi di dollari di valutazione.
Le ultime preoccupazioni, come abbiamo visto in via di risoluzione, riguardano questioni di natura tecnica, ovvero la metodologia di riscatto delle quote “in-kind” o “in-cash”, ma le istituzioni sembrano essersi piegate al volere della SEC per non compromettere l’autorizzazione ai nuovi prodotti.
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