In Brasile le crypto diventano metodo di pagamento legalizzato
Di Davide Grammatica
Pur non diventando Bitcoin (o le crypto in generale) valuta a corso legale, il Brasile ha deciso di legalizzare il pagamento di beni e servizi tramite criptovaluta
La svolta crypto del Brasile
Il Brasile, pur non designando Bitcoin come moneta a corso legale, ha fatto la cosa ad essa più simile, ovvero approvare una legge che legalizza le crypto come mezzo di pagamento in tutto il paese. E in base a ciò, ha conferito un’enorme spinta all’adozione delle valute digitali, oltre, ovviamente, all’espansione dell’ecosistema.
La Camera dei deputati brasiliana ha così approvato il quadro normativo che include, nella definizione di “accordi di pagamento”, sotto la supervisione della Banca centrale del Paese, anche le valute virtuali. Che, aspettando venga approvata la legge anche dal Presidente della Repubblica, avranno valore legale rispetto a ogni tipo di pagamento.
Attualmente, il Brasile è il paese dell’America Latina che ha compiuto i progressi più rilevanti in termini di regolamentazione e adozione. A allo stesso tempo è anche quello con il maggior numero di ETF e un grande numero di banche che offre un qualche tipo di esposizione agli investimenti in criptovaluta o servizi simili. Itaú, una delle più grandi banche private brasiliane, per esempio, sta lavorando per “tokenizzare” gli asset come parte di un suo futuro pacchetto di servizi per gli investitori.
Le prospettive della legge
Dopo l’entrata in vigore della legge, spetterà al governo determinare l’organo o l’ufficio incaricato di supervisionare la questione. Ad ogni modo in sintonia con il CVM, ovvero l’equivalente brasiliano della SEC, e la Banca Centrale, andando a stabilire nuove regole per il funzionamento delle piattaforme (exchange) e dei servizi di custodia e amministrazione di criptovalute da parte di terzi.
In questo contesto, la legge non menziona alcuna disposizione relativa all’emissione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC). Tuttavia, il paese ha già compiuto progressi significativi anche in questa materia.
Aspetto fondamentale, invece, è quello dell’obbligo per i fornitori di servizi di “separare” i propri fondi da quelli dei propri clienti, al fine di evitare una situazione simile a quella di FTX.
Infine, sono state evitate disposizioni che concedessero vantaggi fiscali ai miner, ed è stato predisposto un “monitoraggio più attento” del settore per limitare le operazioni criminali.