La Corea del Sud elegge il primo presidente crypto friendly
Di Davide Grammatica
Yoon Suk-yeol è il nuovo presidente della Corea del Sud, che ha promesso di istituzionalizzare e far progredire l’industria crypto locale
Il nuovo presidente
Yoon Suk-yeol, del partito “People’s Power”, ha vinto le elezioni sudcoreane a seguito di una campagna elettorale molto spesso focalizzata sugli asset digitali. Le politiche a favore delle criptovalute sono state promesse da tutte le parti politiche, per conquistare i voti della nuova generazione, e per andare incontro al target di un paese in cui oltre il 10% della popolazione è in possesso di asset digitali. Gli analisti l’hanno definita, addirittura, “prima campagna elettorale crypto dell’Asia”.
Una vittoria che rappresenta un drastico cambio di tendenza, visto che il presidente uscente, Moon Jae-in, ha da sempre mantenuto una posizione ambigua sul tema crypto, criticando aspramente gli investimenti in questo mercato.
“È il risultato del governo passato, che ha continuamente adottato politiche negative che hanno soffocato la presenza reale e su larga scala del mercato degli asset virtuali”, ha dichiarato, alla testata Forkast, Park Sung-jun, capo del centro di ricerca blockchain dell’Università di Dongguk e ceo di Andus.
Future regolamentazioni
A questo punto, bisognerà vedere se l’industria potrà beneficiare del nuovo mandato, e se verranno approntate le riforme promesse dal nuovo presidente. Tra queste, anche una soglia di tassazione ben definita e regolamentata, che porrebbe le criptovalute sullo stesso livello delle azioni, con relativa soglia esentasse per gli asset in possesso da 50 milioni di won (circa 40mila dollari).
La tassa, del 20% sui profitti provenienti da risorse digitali, dovrebbe entrare in vigore nel 2023. Mentre, in parallelo, nascerà una nuova struttura di salvaguardia degli investitori, che dovrà offrire supporto legale in caso di fondi perduti in scambi illegali o truffe. Oltre a nuove polizze assicurative per la perdita di asset, in caso di hack o errori di sistema.
In questo senso, è viva anche la possibilità che verranno riabilitate le ICO, bandite dall’autorità di regolamentazione finanziaria coreana dal 2017, a causa di speculazioni e truffe di vario genere. E allo stesso modo, c’è chi spera che verrà eliminato il bando dei videogiochi play-to-earn, che in Corea del Sud non possono essere utilizzati.
Il neo presidente aveva trattato di tutti questi temi durante la campagna elettorale, ma nel testo finale delle proposte politiche sono stati esclusi i punti riguardanti la creazione di un’agenzia governativa dedicata agli NFT e, appunto, il P2E.
La maggioranza dei membri del settore blockchain sono sempre stati sostenitori della campagna di Yoon, e sembrano nutrire grandi speranze per la nuova amministrazione e una nuova base legale a tutela dell’ecosistema crypto.